«Un’omissione inaccettabile, come ha riconosciuto lui stesso». Anche il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, sgrida il governatore della Virginia, Bob Mc Donnell reo confesso di non aver fatto cenno al tema dello schiavismo nel presentare le celebrazioni in onore dell’esercito sudista, apertamente a favore della segregazione razziale. Un intervento deciso con cui il primo presidente nero degli Usa, intervistato dalla Abc, fa piazza pulita del tentativo revisionista di riscrivere la storia della Guerra civile americana, ad opera di questo governatore, eletto da poco.
«Sono un grande appassionato di storia – chiarisce Obama – e credo che ogni giovane americano dovrebbe conoscere e capire bene la storia della Guerra Civile e dei Confederati. Ora – ha aggiunto Obama – non credo sia possibile comprendere quella vicenda senza capire il valore dello schiavismo. Per questo ritengo che quella del Governatore sia stata un’omissione inaccettabile come credo lui stesso abbia riconosciuto». E in effetti, forse avendo capito di averla fatta grossa, Mc Donnell, giusto ieri, aveva chiesto pubblicamente scusa. «Non citare lo schiavismo dei sudisti – ha ammesso ufficialmente – è stata una grave omissione, un grosso errore. Vorrei scusarmi con tutti i miei concittadini che si sono sentiti offesi».
Nel giorni scorsi la sua dimenticanza aveva infatti provocato una bufera di polemiche e le accuse durissime da parte delle organizzazioni per i diritti civili afro-americane, già irritate dalla decisione del Governatore di ripristinare la festa, il “Confederate History Month”, dopo otto anni di stop. Una decisione che, secondo i media americani, Mc Donnell ha assunto per rafforzare la sua popolarità tra l’ elettorato più conservatore. I suoi due predecessori democratici, infatti, avevano cancellato questa controversa celebrazione. Mc Donnell, a caldo, spiegò la scelta dicendo che la festa aiuterà il turismo nello Stato, alla vigilia del 150.m0 anniversario dell’inizio della guerra. Ma poi, ad aggiungere pepe alla polemica, è stata la mossa di Mc Donnel di non fare alcun cenno alla questione razziale nel testo ufficiale di proclamazione della celebrazione.
Subito sono fioccate le prime proteste, a cui all’inizio ha replicato imperturbabile: «Alla base del conflitto tra Nord e Sud – era la sua giustificazione – c’erano tantissimi problemi. Certamente anche quello della schiavitù, ma non solo. Nel mio discorso – aggiunse – mi sono concentrato su tanti altri argomenti che a mio giudizio sono molto più rilevanti per la storia della Virginia». Spiegazioni che non sono bastate alle organizzazioni afro-americane che lo hanno contestato vigorosamente. Per la Naacp, la più importante organizzazione afro-americana, la festa agli schiavisti rappresenta un insulto a una larga fetta della popolazione dello Stato, aggravata dal fatto che Mc Donnell non ha fatto alcun riferimento alla tragedia della segregazione razziale. Poi, un po’ tardive, le scuse e oggi, puntuale, la bacchettata della Casa Bianca.