Onu, cosa comporta essere uno Stato osservatore

ROMA, 21 SET – Lo status di 'stato non membro osservatore' ipotizzato oggi dal presidente francese Nicolas Sarkozy permetterebbe ai palestinesi di partecipare alle conferenze in ambito Onu. Ma anche – ed e' questo il timore di molti contrari all'ipotesi – di poter ricorrere alla Corte Penale Internazionale dell'Aja.

Attualmente l'Autorita' Nazionale Palestinese e' un 'unicum' nell'organizzazione delle Nazioni Unite essendo un' 'entita' osservatrice', che non rappresenta quindi uno Stato sovrano.

Lo status di 'osservatore permanente' e' invece riservato agli Stati non membri dell'Onu ma parte di una o piu' agenzie specializzate, che fanno richiesta di partecipare alle sessioni delle Nazioni Unite appunto come 'osservatori'.

Questo tipo di qualifica non e' menzionata nella Carta dell'Onu ma e' stata introdotta sin dal 1946 quando la Svizzera fu accolta nell'organizzazione proprio come 'osservatore permanente' e storicamente si e' configurata come una prima, importante tappa per diventare un Paese membro a pieno titolo.

Oggi l'unico Stato non membro osservatore e' la Santa Sede. Equiparando l'Anp al Vaticano si riconoscerebbe implicitamente l'esistenza di una comunita' territoriale palestinese sovrana, entro i confini del '67. All'osservatore permanente non e' comunque concesso il diritto di voto negli organi del Palazzo di Vetro, riservato solo ai Paesi membri.

Tuttavia, come Stato osservatore, la Palestina potrebbe partecipare alle sessioni di agenzie Onu come l'Unesco, l'Unicef o l'Organizzazione Mondiale della Sanita'. E soprattutto, potrebbe fare richiesta ai tribunali internazionali – in primo luogo Corte Penale Internazionale (Cpi) – di essere riconosciuta come Stato sotto la loro giurisdizione. Cio' darebbe diritto all'Anp di denunciare i militari israeliani per crimini di guerra di fronte al tribunale dell'Aja.

Gia' nel 2009 l'autorita' palestinese deposito' presso il Cpi una dichiarazione in cui si riconosceva la sua giurisdizione per crimini internazionali commessi sul territorio palestinese a partire dal 1 luglio 2002.

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Maria Elena Perrero