ISLAMABAD, PAKISTAN – Nei primi sette mesi del 2011 i velivoli senza pilota (droni) della Cia hanno realizzato 51 missioni nelle zone tribali del Pakistan nord-occidentale, uccidendo oltre 443 persone, secondo quanto riferisce il Centro per il monitoraggio dei conflitti (Cmc).
Il rapporto, diffuso prima che un drone operato dalla Cia la notte di martedi colpisse obiettivi nel Waziristan settentrionale causando 21 morti, precisa che il mese piu’ cruento e’ stato giugno, con 12 attacchi e 117 morti.
Mercoledi almeno sette insorti appartenenti alla rete Haqqani sono stati uccisi ed altri tre feriti da un bombardamento effettuato da un drone statunitense in una delle zone tribali del nordovest del Pakistan. Lo rendono noto fonti di sicurezza locali.
Il drone americano ha lanciato due missili, distruggendo un veicolo ed un accampamento vicino a Miranshah, principale città del Waziristan settentrionale, distretto confinante con l’Afghanistan e roccaforte dei ribelli talebani alleati di al Qaeda.
Per quanto riguarda luglio, gli attacchi sono stati soltanto sei, con 73 persone decedute. Ma i giorni 11 e 12 luglio hanno visto la realizzazione di ben quattro attacchi con un bilancio di 63 vittime.
Secondo il Cmc, l’andamento di luglio lascia capire che la Cia e’ tornata a colpire prevalentemente il Waziristan settentrionale (cinque raid su sei), dopo essersi concentrata precedentemente su quello meridionale. E’ infatti da questa regione che parte la maggior parte delle operazioni dei talebani contro le truppe afghane e internazionali in Afghanistan.