Papa benedetto XVI: “Religione non va usata per creare violenza”

ASSISI (PERUGIA), 27 OTT – ''Vediamo la religione come causa di violenza anche la' dove la violenza viene esercitata da difensori di una religione contro gli altri''. Ma ''questa non e' la vera natura della religione'', ha affermato Benedetto XVI ad Assisi: ''e' invece il suo travisamento e contribuisce alla sua distruzione''.

''La critica della religione, a partire dall'illuminismo – ha detto il Papa nella basilica di Santa Maria degli Angeli -, ha ripetutamente sostenuto che la religione fosse causa di violenza e con cio' ha fomentato l'ostilita' contro le religioni. Che qui la religione motivi di fatto la violenza e' cosa che, in quanto persone religiose, ci deve preoccupare profondamente''. E nel contrasto al ricorso alla violenza per motivi religiosi ''si colloca un compito fondamentale del dialogo interreligioso''.

''Nella storia anche in nome della fede cristiana si e' fatto ricorso alla violenza. Lo riconosciamo, pieni di vergogna''. Lo ha affermato Benedetto XVI nel suo intervento ad Assisi. ''Ma e' assolutamente chiaro – ha aggiunto – che questo e' stato un utilizzo abusivo della fede cristiana in evidente contrasto con la sua vera natura''.

''Il Dio in cui noi cristiani crediamo – ha sottolineato il Papa nella basilica di Santa Maria degli Angeli, dinanzi ai rappresentanti di tutte le religioni mondiali – e' il Creatore e Padre di tutti gli uomini, a partire dal quale tutte le persone sono tra loro fratelli e sorelle e costituiscono un'unica famiglia''. Il Pontefice ha poi aggiunto che ''la Croce di Cristo e' per noi il segno del Dio che, al posto della violenza pone il soffrire con l'altro e l'amare con l'altro''.

Il Papa ha detto di volersi soffermare sulla ''decadenza'' dell'uomo, ''in conseguenza della quale si realizza in modo silenzioso, e quindi piu' pericoloso, un cambiamento del clima spirituale''.

''Il desiderio di felicita' – ha osservato – degenera, ad esempio, in una brama sfrenata e disumana quale si manifesta nel dominio della droga con le sue diverse forme. Vi sono i grandi, che con essa fanno i loro affari, e poi i tanti che da essa vengono sedotti e rovinati sia nel corpo che nell'animo''.

Allora ''la violenza diventa una cosa normale – ha aggiunto – e minaccia di distruggere in alcune parti del mondo la nostra gioventu'''. E ''poiche' la violenza diventa una cosa normale, la pace e' distrutta e in questa mancanza di pace l'uomo distrugge se stesso''.

''L'adorazione di mammona, dell'avere e del potere, si rivela una contro-religione, in cui non conta piu' l'uomo, ma solo il vantaggio personale''. Lo ha affermato Benedetto XVI nel suo discorso nella basilica di Santa Maria degli Angeli, ad Assisi, nella Giornata interreligiosa per la pace convocata a 25 da quella voluta da papa Wojtyla.

''La Chiesa cattolica non desistera' dalla lotta contro la violenza, dal suo impegno per la pace nel mondo'', ha poi affermato Benedetto XVI nel suo intervento ad Assisi, nella basilica di Santa Maria degli Angeli, nella Giornata interreligiosa di dialogo e preghiera per la pace.

Il Papa ha sottolineato che ''esiste una concezione e un uso della religione attraverso il quale essa diventa fonte di violenza, mentre l'orientamento dell'uomo verso Dio, vissuto rettamente, e' una forza di pace''.

In tale contesto, il Pontefice ha rimandato ''alla necessita' del dialogo'', e ha parlato ''della purificazione, sempre necessaria, della religione vissuta''. Ha quindi anche affermato che ''la negazione di Dio corrompe l'uomo, lo priva di misure e lo conduce alla violenza'': e questo perche' ''l'assenza di Dio porta al decadimento dell'uomo e dell'umanesimo''.

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