Papa Benedetto XVI ha tenuto nascoste in passato importanti informazioni sui casi di abusi sessuali su minori nella Chiesa: l’accusa arriva dal teologo riformista svizzero, Hans Kung, 82 anni, che già la settimana scorsa aveva esortato il Pontefice a fare “mea culpa” su questi episodi di violenza.
«Non c’era nessun altro uomo, in tutta la Chiesa cattolica, che sapeva così tanto sui casi di abusi sessuali – ha detto Kung a un’emittente televisiva svizzera – e certamente ex officio, in virtù della sua carica». Il riferimento, ha precisato l’ufficio di Kung, è a una lettera del 18 maggio 2001 inviata dall’allora cardinale Joseph Ratzinger – nella sua veste di presidente della Congregazione per la dottrina della fede – ai vescovi di tutta la Chiesa cattolica.
Nella missiva, ha spiegato il teologo, agli alti prelati veniva chiesto di passare a Ratzinger tutte le informazioni sui casi di abusi sessuali. Quindi, il Papa «non può solo puntare il dito contro i vescovi», ha commentato il teologo sottolineando che «lo stesso Benedetto XVI ha dato le istruzioni quando era capo Congregazione della fede e di nuovo come Papa».