La Chiesa è stata «ferita dai nostri peccati». Lo ha affermato Benedetto XVI parlando ai giornalisti sull’aereo che lo ha portato a Malta.
L’immigrazione è «un grande problema del nostro tempo» e tutti «dobbiamo rispondere a questa sfida», ha aggiunto.
La tolleranza, la reciprocità e l’immigrazione sono «questioni cruciali per il futuro di questo continente», ha aggiunto.
«La vostra nazione dovrebbe continuare a difendere l’indissolubilità del matrimonio quale istituzione naturale e sacramentale», ha detto papa Benedetto XVI rivolgendosi, nel suo discorso all’arrivo a La Valletta, al popolo di Malta, paese dove non è previsto il divorzio. Vanno inoltre difese – ha aggiunto – «la vera natura della famiglia» e la «sacralità della vita umana, dal concepimento sino alla morte naturale».
Il mondo ha bisogno della testimonianza cristiana «di fronte a così tante minacce alla sacralità della vita umana, alla dignità del matrimonio e della famiglia».
« I nostri contemporanei – ha detto il Papa parlando sul sagrato della chiesa di San Paolo – hanno bisogno di essere costantemente richiamati alla grandezza della nostra dignità di figli di Dio e alla vocazione sublime che abbiamo ricevuto in Cristo». Allo stesso modo la società deve «riappropriarsi e difendere quelle verità morali fondamentali che sono alla base dell’autentica libertà e del genuino progresso».
Un vero e proprio bagno di folla per Benedetto XVI nelle vie di La Valletta, attraversate in “papamobile” al suo arrivo dall’aeroporto di Luqa.
La piazza antistante alla residenza del Presidente della Reubblica, ad esempio, era gremita di allievi delle scuole cattoliche che agitano fazzoletti e bandiere bianco gialle in segno di saluto.