Pio XII santo, ebrei protestano: “Non dimentichiamo le deportazioni”

Pio XII

La probabile beatificazione di Pio XII scatena le rimostranze della comunità ebraica: «Se la decisione di oggi dovesse implicare un giudizio definitivo e unilaterale dell’operato storico di Pio XII ribadiamo che la nostra valutazione rimane critica», hanno detto il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna e il presidente della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici.

I tre hanno risposto così alla decisione del Papa Benedetto XVI di firmare il decreto sulle «eroiche virtù» di Pio XII, passo precedente alla sua beatificazione. In apertura della dichiarazione congiunta i due rappresentanti della Comunità romana e quello della Comunità ebraica italiana – che tra meno di un mese accoglieranno Papa Ratzinger nella sua visita alla sinagoga di Roma il 17 gennaio del prossimo anno – precisano di «non poter in alcun modo interferire su decisioni interne della Chiesa che riguardano le sue libere espressioni religiose».

I tre ricordano però che «la Commissione congiunta degli storici del mondo ebraico e del Vaticano è ancora in attesa di accedere agli archivi di quel periodo». «Non dimentichiamo – aggiungono – le deportazioni degli ebrei dall’Italia ed in particolare il treno di 1021 deportati del 16 ottobre 1943 che partì verso Auschwitz alla stazione Tiburtina di Roma nel silenzio di Pio XII».

La dichiarazione congiunta sottolinea infine che il mondo ebraico «continua ad essere riconoscente ai singoli e alle istituzioni della Chiesa che si adoperarono per salvare gli ebrei perseguitati».

«Di fronte a una figura complessa come Pio XII sarebbe meglio osservare un doveroso silenzio, in attesa di saperne di più e con più mirata certezza quando saranno completamente aperti gli archivi del suo tormentato pontificato», afferma Tullia Zevi, presidente emerito dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, che invita «a non avere mai paura di sollevare tutti i veli che finora hanno coperto la storia di Pio XII e di esprimere, alla fine, giudizi sereni».

Intervistata da Repubblica, Zevi chiede che la documentazione del pontificato di papa Pacelli sia messa a disposizione degli studiosi. «Aspettiamo di leggere quelle carte – dice – e non è da escludere che potrebbero far emergere nuovi aspetti ed evidenziare altri episodi inediti, i quali potrebbero portare altra luce e diradare le nubi che ancora oggi gravano su Pacelli. Perchè non farlo?».

La beatificazione di Pio XII, dichiara tuttavia Zevi, «non credo che possa compromettere i rapporti fra ebrei e cristiani, e tanto meno mettere in pericolo la visita che papa Ratzinger farà alla sinagoga di Roma il 17 gennaio».

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Alberto Francavilla