Protocollo Usa sulle bombe a grappolo non trova consenso

GINEVRA, 25 NOV – Non sara' adottato a Ginevra un protocollo su una regolamentazione delle bombe a grappolo (cluster bombs) osteggiato da numerose organizzazioni non governative. Lo ha annunciato stasera su Twitter la Coalizione internazionale sulle Cluster Munitions (Cmc) al termine di negoziati svoltisi a Ginevra nell'ambito della Conferenza sulla Revisione della Convenzione sulle ''armi inumane''.

Le discussioni miravano all'approvazione di un Protocollo per regolare l'uso delle bombe a grappolo, malgrado l'esistenza della Convenzione di Oslo per il loro bando totale. Il testo, sostenuto dagli Usa, non ha ottenuto il necessario appoggio. Contro il Protocollo avevano preso posizione nei giorni scorsi alcuni tra i massimi esponenti dell'Onu, quali l'Alto commissario sui diritti umani Navi Pillay diverse organizzazioni non governative.

''Se il testo sara' adottato – aveva messo in guardia Handicap International – questi ordigni barbari sarebbero nuovamente considerati legittimi da alcuni stati''. Per gli Stati Uniti invece, non hanno aderito alla Convenzione di Oslo del 2008 sul divieto delle munizioni a grappolo, il testo era la ''sola possibilita''' di dare ai maggiori Paesi produttori ed utilizzatori di munizioni cluster un'insieme di ''disposizioni vincolanti''. Il protocollo prevedeva tra l'altro il divieto delle munizioni a grappolo prodotte prima del 1980 e disposizioni per consentire l'uso di cluster bomb con un tasso di fallimento (non esplosione al suolo) inferiore all'1 %. Per la Cmc ed altre organizzazioni non governative un simile testo costituirebbe un pericoloso passo indietro rispetto a quanto prevede la Convenzione di Oslo che conta 111 Stati firmatari, 66 ratifiche e che vieta tutte le bombe a grappolo, qualunque sia il loro anno di produzione ed il loro tasso di fallimento.

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Daniela Lauria