Dal letto dell’ospedale in cui era ricoverato negli ultimi giorni, Ted Kennedy non aveva perso la lucidità e continuava a pensare ai temi caldi della politica. Per questo aveva inviato una lettera al presidente del Senato, Therese Murray, in cui chiedeva di essere sostituito, consapevole che la propria assenza avrebbe privato di un voto l’approvazione della riforma sanitaria fortemente voluta dal presidente Usa, Barack Obama.
«Per quasi 47 anni ho avuto il privilegio di rappresentare il Massachussets al Senato degli Stati Uniti, ma ora vi scrivo per una questione che mi riguarda da vicino: il Massachussets potrebbe avere un seggio vacante» scrive Ted. Nella lettera, datata 2 luglio, ricorda che nel 2004 la legge venne cambiata per scegliere, tramite un’elezione straordinaria, «un nuovo senatore destinato ad occupare il seggio vacante fino alla fine del mandato».
La legge però prevede che le elezioni siano indette solo 160 giorni dopo che il seggio è stato abbandonato. «Credo fortemente nel principio per cui la popolazione dovrebbe eleggere il proprio senatore – spiega Kennedy – e per questo vi chiedo di lavorare insieme per modificare la legge e prevedere una nomina temporanea fino a quando non saranno indette le elezioni straordinarie», scrive il senatore. È stato questo l’ultimo assist del patriarca Ted al suo pupillo Obama, che per l’approvazione della riforma sanitaria deve poter contare sul sostegno di tutti i senatori democratici.