Ratisbona, abusi sessuali nel coro diretto dal fratello di Papa Ratzinger

Georg Ratzinger

La Chiesa scossa dallo scandalo pedofilia in Germania: il vescovo di Ratisbona, monsignor Ludwig Mueller, ha ammesso che sono stati commessi abusi sessuali nell’ambiente del famosissimo coro di ragazzi di Ratisbona all’epoca in cui esso era diretto dal fratello di papa Benedetto XVI.

In una lettera inviata ai genitori dei ragazzi del coro di Ratisbona, il vescovo dice di «essere venuto a conoscenza di un caso di abusi sessuali (…) negli anni ’50». «Il direttore del convitto dell’epoca, a quanto ci risulta, è stato condannato. Successivamente è morto», si legge ancora nel sito del vescovado.

Il portavoce del vescovo, Clemens Neck, ha dichiarato alla France Presse di «avere informazioni su presunti abusi commessi tra il 1958 e il 1973», sui quali «vogliamo si conduca un’inchiesta trasparente».

Il diretto interessato Georg Ratzinger, 86 anni, che è stato alla guida dello storico coro di Ratisbona fondato nel 1975, dal 1964 al 1993 ha replicato alle dichiarazioni del vescovo, sottolineando di non essere a conoscenza di casi di pedofilia all’epoca in cui era direttore.

Il Vaticano, invece, ha deciso di non intervenire sulla questione. Lo ha reso noto il vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede Ciro Benedettini che,  per ogni commento sulla vicenda rimanda alle dichiarazioni del vescovo di Ratisbona. Benedettini ha però precisato che “La Santa Sede sta prendendo molto sul serio la vicenda dello scandalo di pedofilia in Germania”.

Secondo quanto riporta l’Ansa i responsabili dei presunti abusi sessuali su bambini  sarebbero due religiosi, tutti e morti nel 1984. I religiosi in questione, per le violenze,   sarebbero stati anche condannati a pene detentive secondo quanto dichiarato da un portavoce del coro.

Uno era un ex insegnate di religione e vice direttore della scuola frequentata dai coristi che era stato rimosso nel 1958 dall’incarico. Anche l’altro religioso era stato per alcuni mesi direttore del collegio annesso al Ginnasio del coro del duomo di Ratisbona, prima di essere condannato nel 1971. Alcune delle vittime si sono nel frattempo rivolte ai responsabili della diocesi, ha detto il portavoce.

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