Non bastavano i cortei e le polemiche sui costi della sicurezza: a complicare ulteriormente il viaggio di Papa Benedetto XVI in Gran Bretagna, proprio nel giorno del suo arrivo in quel di Edimburgo, ci si mette un cardinale, Walter Kasper che è anche il massimo esperto del Vaticano sui rapporti con la Chiesa d’Inghilterra.
Il porporato, parlando alla rivista tedesca Focus, ha pensato bene di dipingere la Gran Bretagna “come un Paese secolarizzato e laicista” dominato da un “ateismo aggressivo”. Quindi il carico: “Benedetto XVI arriva oggi in un Paese del Terzo Mondo”. Il riferimento, ha provato a metterci una toppa padre Federico Lombardi, è alla multiculturalità del Regno Unito: Kasper “aveva inteso riferirsi al fatto che dal momento dell’arrivo nell’aeroporto di Londra – come avviene in molti grandi metropoli del mondo di oggi, ma a Londra soprattutto – ti rendi conto fin dall’inizio che si è in un paese in cui tante realtà umana del provenienze più diverse e le condizioni incontrano e si mescolano, un crogiolo di umanità di oggi, con la sua diversità e problemi”.
Una spiegazione insoddisfacente per i tanti britannici insoddisfatti per l’arrivo di Ratzinger. C’è di più: Kasper ha voluto sottolineare l’intolleranza dei britannici rispetto ai cattolici andando a rispolverare un episodio del 2006, quando un assistente di volo della British Airways era stato multato e punito perché in servizio ostentava un vistoso crocifisso sull’uniforme.
Sarà un caso, che comunque sul quotidiano Guardian non è passato inosservato, ma Ratzinger a Londra arriva volando con Alitalia e non con British Airways. C’è anche dell’altro ed è l’aggettivo “aggressivo”. Kasper parla di ateismo aggressivo, Benedetto XVI ha impostato il suo pontificato nel nome della lotta al relativismo aggressivo. Difficile che sia un caso.
Kasper, in ogni caso, alla quattro giorni britannica del Papa non parteciperà, ufficialmente per motivi di salute. Il dado, però, è già tratto e le dichiarazioni del Cardinale hanno già provocato un surriscaldamento degli animi. Secondo lo scrittore Darcus Howe è inutile commentare “merda di questo tipo”. Durissima anche la reazione della British Humanist Association che era già contraria all’arrivo di Benedetto XVI: “”Il Regno Unito ha interamente sottoscritto trattati come la Convenzione europea sui diritti umani. Non è l’ostilità alla religione che caratterizza la reazione negativa di molti alla visita di Stato del Papa, ma l’ostilità per la posizione bigotta della Santa Sede sulle questioni di così tante. Dovremmo essere orgogliosi del fatto che, a differenza della Santa Sede, il Regno Unito è un luogo di liberalismo e tolleranza “.
Il liberalismo e la tolleranza, appunto. Il vero luogo dove si gioca la partita tra il Papa e la Gran Bretagna. Sul Guardian, un attento commento di Andrew Brown analizza il senso della sortita di Kasper. Per il commentatore il vescovo è una sorta di ariete delle posizioni più conservatrici e antiliberali della Chiesa di Roma. Kasper, del resto, è stato uno dei più attivi nell’incoraggiare la fuoriuscita dei preti anglicani quando si è aperto al sacerdozio femminile. Sempre il cardinale ha a lungo chiesto agli anglicani una presa di posizione comune contro l’omosessualità.