Tutta colpa, o così sembrerebbe, del generalissimo ex-comandante in capo delle forze alleate in Afghanistan, Stanley McChrystal il quale, non si è ancora capito bene perchè, ha scelto il settimanale Rolling Stone per togliersi svariati sassolini dalle scarpe riguardanti funzionari dell’amministrazione e, nientedimeno, il presidente Barack Obama.
Mcchrystal ha perso il posto ed ha lasciato l’esercito, ma la sua intervista a Rolling Stone ha lasciato strascichi pesanti per tutti i giornalisti – stampa, tv, internet, radio e televisione – che si guadagnano lo stipendio andando a caccia di notizie tendendo imboscate ai funzionari del Pentagono che spesso si lasciano andare a chiaccherate su cose che dovrebbero invece essere riservate.
Il capo del Pentagono, Robert Gates, già da tempo si lamentava di questo andazzo e aveva ripetutamente avvertito i suoi collaboratori di stare attenti a quello che dicevano. Poi è arrivata la bomba McChrystal e per Gates quella è la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Il capo del Pentagono ha inviato un promemoria urbi et orbi a tutto il personale civile e militare. La misura presa da Gates è draconiana: d’ora in avanti anche i più alti funzionari dovranno, prima di incontrare giornalisti, ottenere il via libera dalle autorità preposte.
Il promemoria non precisa esattamente come funzionerà la nuova direttiva, ma se applicata alla lettera significa che centinaia di migliaia di funzionari civili e militari intaseranno il il piccolo ufficio centrale con richieste di nulla osta a interviste con i giornalisti.
”Sono preoccupato – scrive Gates nel promemoria – perchè abbiamo troppa gente che parla ai media senza autorizzazione, a volte fornendo informazioni inesatte o fuori contesto”. Ricordando ai giornalisti l’incidente Mcchrystal, il vice di Gates, Douglas Wilson, si è riferito all’intervista a Rolling Stone, di cui nessuno sapeva nulla fin quando il settimanale è arrivato nelle edicole, dicendo: ”Non ci è piaciuto il contenuto dell’intervista e non ci è piaciuto che ne fossimo all’oscuro”.
Insomma, sebbene Wilson abbia assicurato che ”nessuna cortina di ferro” cadrà tra la stampa e il Perntagono, per i giornalisti che lo coprono la vita si farà più dura, perchè i funzionari si guarderanno bene dal parlare fuori dal coro: Gates ha infatti chiarito che chi violerà le norme da lui imposte sarà perseguito a norma di legge.