Per il governo di Nairobi ”Paul Rusesabagina, protagonista della vicenda che ha ispirato il film ‘Hotel Ruanda’, e Victoire Ingabire, strenua oppositrice del governo ruandese, hanno avuto contatti continui con i ribelli hutu Fdlr con basi in Congo e sono accusati di terrorismo”.
A diffondere la notizia è stato il procuratore generale di Kigali, Martin Ngoga, citato oggi dalla Rwanda News Agency, precisando che il governo ruandese ha ”prove evidenti” contro di loro.
Ngoga ha precisato che il dipartimento che si occupa di questi crimini (Cid) ha confermato che sono in corso indagini su Rusesabagina con il ”sospetto che l’uomo abbia finanziato attività sovversive legate al terrorismo … inviando denaro a due leader del movimento delle Forze democratiche di liberazione del Ruanda (Fdlr), con il compito di reclutare miliziani” anti-governativi.
Per molti ruandesi Rusesabagina, che attualmente vive negli Stati Uniti e che fu premiato nel 2005 dall’allora presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, con la medaglia per la libertà, è considerato un eroe. Durante il conflitto etnico che nel 1994 costò la vita a un milione di persone, in maggioranza tutsi ma anche hutu moderati, lui che è di etnia hutu riuscì a ospitare e a salvare nell’hotel delle Mille Colline che gestiva per conto della compagnia aerea belga Sabena 1.200 persone di etnia tutsi. Nel 2008 però un libro cominciò a mettere in dubbio la sua figura di eroe e difensore dei più deboli.
Il libro di Alfred Nwahiro e Privat Rutazibwa (‘Hotel Rwanda ou le genocide des tutsis vu par Hollywood’, ‘Hotel Rwanda o il genocidio dei tutsi visto da Hollywood’) accusava Rusesabagina di essersi fatto pagare dai rifugiati nell’albergo vitto ed alloggio, contrariamente a quanto gli avrebbe ordinato la Sabena. Rusesabagina aveva replicato che quelli che avevano testimoniato contro di lui sono tutti di una stessa famiglia e che, in cambio delle accuse, hanno ricevuto in regalo dal governo terreni che erano di sua proprietà.