Russia: la rockstar Yuri Shevchuk ne dice delle belle a Putin durante un avvenimento mondano

L'acceso dibattito tra il premier Putin e la rockstar Yuri Shevchuk

Avvenimento mondano a Mosca: un incontro televisivo tra il primo ministro Vladimir Putin e l’elite culturale russa per promuovere un concerto di beneficienza per bambini malati di cancro.

Tutto sarebbe andato liscio come l’olio se tra gli invitati non ci fosse stato Yuri Shevchuk, una rock star paragonabile all’americano Bruce Springstein, dichiarato critico del Cremlino. Secondo quanto riferisce il New York Times, il meno che si possa dire di Shevchuk è che ha infranto il protocolo.

Shevchuk, diventato famoso durante la perestroika alla guida del gruppo DDT, non appena ha preso la parola ha fatto sobbalzare gli altri ospiti che si aspettavano una tranquilla serata per un altrettanto tranquillo scambio di opinioni tra intellettuali. ”Ho ricevuto una telefonata l’altro ieri da uno dei suoi assistenti – ha detto rivolto a Putin – non ricordo il suo nome, il quale mi ha chiesto di fare domande imbarazzanti”.

E’ cosi’ cominciato un vivace dibattito tra Putin e Shevchuk su temi come, tra gli altri, la libertà di parola, il diritto alla protesta, gli abusi della polizia e la corruzione governativa.Il tutto trasmesso in diretta sulla televisione di stato. Lo scambio tra i primo ministro e il cantante rock – rigorosamente con barba lunga, maglione e jeans neri – ha subito indotto osservatori, esperti e cremlinologi a cercare di sviscerarne il significato. Un segnale di apertura, o solo chiacchere; u dibattito spontaneo o un abile mossa propagandistica?

”La protesta dell’elettorato aumenta e lei lo sa”, ha detto Shevchuk a Putin, ”è onesto quando dice che vuole una vera liberalizzazione e democratizzazione per un Paese dove le organizzazioni pubbliche non sono soffocate e dove la gente non deve aver paura dei poliziotti per strada”?

Putin è apparso dapprima infastidito dalla tirata di Shevchuk, ma poi è stato al gioco. Il primo ministro ha decisamente negato che uno dei suoi assistenti possa aver telefonato al cantante per chiedergli di non fare domande imbarazzanti. Potrebbe essere stato chiunque per provocazione, ha poi detto.

Sebbene Putin si è incontrato con suoi critici in altre occasioni, un confronto come quello con Shevchuk gli era capitato raramente. I due interlocutori si sono accalorati, a volte interropendosi l’un l’altro. ”Io non l’ho interrotta mentre lei stava parlando”, ha detto Putin ad un certo punto, ”non trasformi questa discussione in un rumoroso litigio!”

A tratti Putin è sembrato perfino divertirsi, come quando Shevchuk gli ha suggerito di usare il suo peso politico per risolvere più problemi e il premier gli ha risposto: ”Io peso solo 76 kg”.

Durante il dibattito, quando il rocker ha accusato la polizia di servire i loro padroni e riempire le loro tasche, e non il popolo, Putin ha difeso le forze dell’ordine ma ha ammesso l’esistenza di problemi. ”E’la nostra cultura – ha detto – quando qualcuno ha in mano un bastone o in tasca una tessera, comincia subito ad usare il bastone per cercare di fare più soldi.

In risposta alla sfida di Shevchuk di consentire le proteste antigovernative previste in giornata, Putin ha risposto che non è contrario alle proteste fino a quando i dimostranti rispettano la legge.

Le preoccupazioni di Shevchuk hanno avuto conferma quando colonne di poliziotti hanno represso dimostrazioni in varie città contro le violazioni della liberta’ di raduno.

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lgermini