MOSCA – ”Non ci siamo stancati di venire in piazza perche’ abbiamo una coscienza, noi siamo il potere e li costringeremo a vivere secondo la legge”: e’ uno dei passaggi con cui il popolare blogger anti Putin Alexiei Navalni ha arringato la folla e i manifestanti riunitisi questa sera in piazza Pushkin per protestare contro il premier e la sua rielezione al Cremlino. ”E’ legale il potere del Cremlino?”, ha chiesto ottenendo un coro di ”no”.
”Il potere soffre di bulimia, continuano a divorare tutto ma noi li fermeremo perche’ solo noi possiamo farlo”, ha proseguito. ”Costruiremo – ha aggiunto – una macchina propagandistica universale migliore del primo canale tv e anche nel piu’ piccolo villaggio russo verranno a conoscenza dei misfatti di Putin”.
”Tra sei mesi in ogni piccola citta’ – ha promesso Navalni – quando si pronuncera’ la parola petrolio verra’ subito in mente Timcenko (un trader energetico amico di Putin, ndr), quando si pronuncera’ la parola gas verranno in mente i fratelli Rotemberg e i fratelli Kovalciuk (banchieri e imprenditori vicini al premier, ndr) e quando si pronuncera’ il nome Putin verra’ in mente una parola composta da tre lettere: vor (ladro, ndr)”. Una parola, quest’ultima, poi scandita ripetutamente dalla folla.
”Siamo preoccupati del fatto che il sistema creato da Putin non fa altro che dilapidare il denaro che arriva al Paese dal gas e petrolio. I legami sospetti, di Putin e del suo clan, con certi politici in Germania ed addirittura in Italia ci preoccupano. Spero che ora, dopo i cambiamenti politici in Italia non vedremo più quella sconveniente alleanza tra l’establishment italiano e quello russo corrotto”. E’ quanto ha dichiarato l’avvocato e blogger russo Alexei Navalni, a capo della protesta anti-Putin, in un’intervista esclusiva per L’Infedele di Gad Lerner – in onda questa sera alle 21.10.
Sul voto in Russia Navalni ha poi affermato che ”sicuramente non sono elezioni. La Russia sarà un Paese con a capo una persona che si è impossessata del potere, un presidente non legittimato e certamente non si potrà più dire che la Russia sia un paese democratico(…) La gente è scesa in piazza non perché li abbia chiamati io ma per protestare contro l’umiliazione subita dopo i brogli alle elezioni precedenti”. Il blogger ha concluso aggiungendo che ”chiunque in Russia si dedichi ad un’attività indipendente deve essere consapevole dei rischi che questo comporta. Se hai paura, e meglio che lasci perdere. Io non ho paura”.