L’accusa di Medvedev: “Sotto Stalin fu totalitarismo”

Dmitri Medvedev

Il presidente russo Dmitri Medvedev si smarca dal passato, e dal suo predecessore e amico Vladimir Putin. In una Mosca che attende dopodomani le celebrazioni per il 65/o anniversario della vittoria degli alleati sul nazismo, alle quali prenderanno parte numerosi capi di stato e di governo stranieri, Medvedev condanna Stalin.

In un’intervista al quotidiano russo Izvestia, il presidente ha definito “totalitario” il regime dell’Unione Sovietica, e ha condannato i “crimini” commessi dal dittatore Josif Stalin.

“L’Unione Sovietica era uno Stato molto complicato e, per essere onesti, il regime che è stato messo in piedi in Urss non può essere qualificato in altro modo che totalitario”, ha detto Medvedev.

“Sfortunatamente è stato un regime dove i diritti e le libertà più elementari venivano soppresse”, ha detto il presidente russo. “Stalin ha commesso una quantità di crimini contro il suo popolo. E malgrado il fatto che abbia lavorato molto e che sotto la sua guida il Paese abbia raggiunto numerosi successi, quello che ha fatto al suo popolo non può essere dimenticato”, ha sottolineato il presidente.

Il predecessore di Medvedev, l’attuale primo ministro Vladimir Putin, ha raramente criticato il regime sovietico. In un discorso alla nazione pronunciato nel 2005, l’allora presidente definì il crollo dell’Urss come “la più grande catastrofe geopolitica” del XX secolo.

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Maria Elena Perrero