MOSCA, RUSSIA – A meno di un mese dalle elezioni, la Procura russa sospetta Alexei Navalni, il blogger anti Putin candidato sindaco a Mosca, di aver ricevuto finanziamenti esteri per la propria campagna elettorale, violando così la legge russa. I controlli sono scattati dopo una denuncia del leader nazionalista Vladimir Zhirinovski: ora il pm ha trasmesso gli atti al ministero dell’Interno che deciderà se aprire un’inchiesta.
Secondo una dichiarazione pubblicata sul sito del procuratore generale, l’oppositore numero uno del Cremlino avrebbe ricevuto ”donazioni da più di 300 individui stranieri e persone giuridiche, e da sostenitori anonimi da 46 paesi” (tra cui Stati Uniti, Finlandia, Gran Bretagna, Svizzera e Canada) attraverso Yandex Dengi, un sistema di pagamento on line in parte anonimo, oltre che sul proprio conto bancario ufficiale.
Il blogger anti corruzione ha immediatamente negato le accuse, giudicandole ”completamente inventate”: ”La nostra campagna è la più trasparente in termini di finanziamento” scrive Navalni sul proprio blog. Secondo il suo staff molte donazioni provengono da cittadini russi all’estero, fatto pienamente legittimo. E un portavoce di Yandex Dengi ha detto ai media di non aver ricevuto alcuna richiesta di informazioni dalla procura. Navalni ha già subito una condanna a 5 anni per appropriazione indebita il 18 luglio scorso nel caso Kirovles: prima arrestato, poi scarcerato in attesa del ricorso, su di lui pende la spada di Damocle del carcere.
Le elezioni per la poltrona di sindaco si terranno a Mosca in via anticipata l’8 settembre. Grande favorito è il sindaco uscente Serghiei Sobianin, uomo di Vladimir Putin: un recente sondaggio Levada gli attribuisce oltre il 70% delle preferenze dei moscoviti, mentre a Navalni andrebbe solo l’8% dei voti. Ma nelle ultime settimane l’avvocato trentasettenne, che ha già raccolto un milione di dollari per la propria campagna (un terzo della somma avuta dal suo avversario) ha intensificato il proprio battage elettorale, con una schiera di volontari, esperti di immagine e incontri coi cittadini nei quartieri della capitale. La scorsa settimana un gruppo di imprenditori ha lanciato a sorpresa un manifesto a suo sostegno.