Sanzioni Russia, il tweet rimosso di Borrell: Niente più shopping a Milano, feste a Saint Tropez e diamanti ad Anversa
Niente più shopping a Milano, né feste a Saint Tropez e diamanti ad Anversa. Così, in un tweet poi rimosso, l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica Estera Josep Borrell sintetizzava le sanzioni imposte alla Russia dopo il riconoscimento delle repubbliche ucraine di Donetsk e Lugansk.
Il riferimento era agli oligarchi russi colpiti dalle sanzioni: sicuramente efficace ma decisamente inusuale nei toni. Il tweet faceva parte di una serie di 4, ora ridotta a 3, che iniziava così: “Oggi abbiamo convenuto all’unanimità di rispondere in maniera robusta alle azioni illegali della Russia contro l’Ucraina. Il pacchetto di sanzioni Ue colpirà 351 membri della Duma russa che hanno votato per il riconoscimento delle cosiddette Repubbliche popolari di Lugansk e di Donetsk”.
La Ue ha risposto compatta con un accordo all’unanimità per un primo pacchetto di sanzioni dopo l’ingresso dei soldati russi nelle regioni orientali dell’Ucraina.
“E’ un pacchetto che farà molto male alla Russia”, ha spiegato l’Alto Rappresentante Josep Borrell al termine della riunione straordinaria dei ministri degli Esteri europei.
Le sanzioni riguarderanno anche “i membri della Duma (il parlamento russo) che hanno votato questa violazione del diritto internazionale e dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina”. Colpita sarà anche “la capacità dello Stato russo e del Governo di accedere al nostro mercato dei capitali finanziari e dei servizi”, con limitazioni “all’offerta di finanziamento e all’accesso del loro debito sovrano”, ha comunicato Borrell. Resta fuori dalle misure invece Putin.
Sono quattro le macro-categorie che finiscono nel mirino dell’Ue e degli alleati seguendo uno schema che, nel 2014, in occasione dell’invasione della Crimea, Bruxelles aveva già adottato.