La rivista Time pubblica un commento con un titolo volutamente provocatorio: ”Perchè Sarah Palin è più forte di quanto pensiate”. La ex-governatrice dell’Alaska ed ex-candidata alla vice-presidenza repubblicana – scrive Time – non va sottovalutata.
Indubiamente è una figura polarizzante che delizia i suoi sostenitorie e manda in bestia i suoi detrattori. Ma può dominare l’attenzione con un solo tweet e generare tre giorni di copertura giornalistica con un solo discorso, come è successo lo scorso venerdi in Iowa. E il suo nome è’ conosciuto da tutti.
E’ giusto lamentare che non offre proposte concrete e che è inaccessibile ai media, tranne quelli che la pagano come Fox News. impedendo così di essere vagliata e scrutinata come gli americani si aspettano che siano i loro leader. Ma l’errore che molti commettono è che la Palin voglia seguire le regole della politica americana tradizionale.
Criticatela quanto volete (come i repubblicani che lo fanno alle sue spalle) per essere disinformata, demagogica e incoerente, e sbandierate i sondaggi secondo cui sempre meno americani pensano che sia adatta a fare il presidente. Ma non è questo il punto, scrive Time.
Indubbiamente, bisogna accettare che come donna d’affari è un genio. Il fiume di soldi proveniente dai suoi discorsi, libri e contratti televisivi elimina ogni dubbio che possa raccogliere brillantemente le sue energie, il suo carisma, la sua popolarità per trasformarsi in una macchina per fare soldi.
Ma quello che occorre capire è che la stessa dinamica della domanda e dell’offerta che la usa Palin nel settore finanziario la rende anche inevitabilmente formidabile come forza polica.
Gli scorsi 22 mesi sono stati pieni di situazioni in cui la Palin ha rifiutao di comportarsi come un aspirante alla presidenza. Questo suo atteggiamento – assieme, ammettiamolo, alla sua bellezza ed alla capacità di interpretare il ruolo della star – rende i suoi sosenitori appesi ad ogni parola che dice, e fa loro perdonare la sintassi zoppicante e il suo disinteresse per l’etichetta, perchè la rende accessibile, affidabile e reale.
Palin opera su un piano diverso, librandosi più in alto di una semplice celebrità o più accessibile di un semplice uomo politico. Molti possono pensare che la Palin sia un pallone gonfiato, rileva Time, ma ha abbastanza aria da proiettarla dall’Alaska alla convenzione repubblicana del 2012, e fino a quando non dirà esplicitamente di non volere la nomination, o se andrà a qualcun altro, rimarrà una forza con cui contendere.
Molti sono convinti che non può conquistare la presidenza. Ma la Palin è come Barack Obama. Le cineprese di entrambe le parti politiche l’amano. E’ come George Bush, capace di parlare ai cristiani conservatori e ai residenti della Middle America. Più di tutti è come Bill Clinton: quello che non la uccide la rende più forte.
Così, mentre ci si prepara per le elezioni di medio-termine e i repubblicani cercheranno il loro candidato da opporre a Obama, è bene tenere a mente che la Palin è viva e vegeta e, nonostante quanto si pensi, straordinariamente forte.