Sarah Palin, un libro e tante critiche

Nessuno mette Palin in un angolo. Se già non fosse la battuta più celebre del film “Dirty Dancing” – con dovuta licenza di cronaca – sarebbe il sottotitolo perfetto per il nuovo libro della “hockey mom” più famosa d’America, in uscita la prossima settimana negli States. Secondo le anticipazioni dell’Associated Press – riprese da un articolo di Kate Zernike sul New York Times – la nuova fatica letteraria della ex candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti non risparmierebbe critiche e accuse al suo ex compagno nella corsa alla Casa Bianca, John McCain, e agli organizzatori della sua campagna elettorale, che non solo l’avrebbero «imbavagliata», ma le avrebbero anche fatto pagare una fattura per le spese legali da 50 mila dollari per le verifiche sul suo passato, senza poi rimborsarla, perché il ticket non aveva vinto. Una versione smentita dal consigliere generale di McCain, Trevor Potter: «Per quel che ne so, il governatore Palin non ha mai dovuto pagare spese legali per il vaglio della sua candidatura e non ha mai richiesto all’organizzazione della campagna elettorale di pagare eventuali spese legali che i suoi avvocati avrebbero sostenuto per questo».

Comunque sia andata, l’anticipo da 5 milioni di dollari che Sarah Palin ha ricevuto per il nuovo libro, scritto a quattro mani con Lynn Vincent, dovrebbe averla aiutata a rifarsi delle eventuali “perdite”. E a togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa, confermando quello che ormai non è più un segreto per nessuno e cioè che tra i due “compagni” repubblicani non corresse buon sangue. Soprattutto perché Palin si sarebbe sentita censurata e – appunto – messa in un angolo da McCain e dal suo team in più occasioni. A cominciare dall’election night, in cui le sarebbe stato impedito di dare un discorso per la concessione della sconfitta (quello pronunciato dopo il risultato elettorale dal candidato “perdente”), un po’ perché sarebbe stato contrario alle convenzioni, un po’ perché il resto della “squadra” temeva potesse rivelarsi una pessima idea, data la sua tendenza a «comportarsi da canaglia», come peraltro Sarah Palin ha scelto di intitolare il proprio libro.

La strategia di tenerla, per questo, lontano dai reporter, avrebbe alimentato la percezione che fosse lei, in realtà, a ignorare i media. Un’impressione che negli ultimi tempi – e con l’uscita del nuovo libro – la «bulldog col rossetto» sta facendo di tutto per smentire, offrendosi alle telecamere di mezza America. A cominciare da quelle dell’imprescindibile “salotto” di Oprah Winfrey, di cui è stata ospite giovedì scorso per un’intervista a tutto campo che andrà in onda lunedì. Uno sforzo che il pubblico sta ricompensando, se si pensa che il suo nuovo libro è primo in classifica tra le ordinazioni su Borders.com ed è stabilmente nella top ten di Amazon ormai da settimane. A questo punto, non resta che aspettare i risultati delle vendite per capire dove la popolarità della “mamma col fucile” possa condurla in futuro.

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