CITTA' DI PANAMA, 12 MAG – Il presidente di Panama Ricardo Martinelli ha citato in giudizio il suo vice Juan Carlos Varela chiedendo un risarcimento per 30 milioni di dollari per i ''danni e pregiudizi'' subiti per le ''false'' accuse di corruzione contro di lui nell'ambito del cosiddetto ''scandalo Lavitola''. ''Sono un essere umano e l'ho citato in giudizio civile come cittadino contro un altro cittadino'', ha specificato alla stampa il capo dello Stato.
Nelle ultime settimane, in vista delle presidenziali del 2014, Martinelli, leader del partito Cambio Democratico, e Varela, leader del Partito Panamenista, hanno incrementato le accuse reciproche – anche con spot televisivi – per le presunte passate connivenze con Valter Lavitola, tanto che, ieri, il massimo prelato della Chiesa locale, mons. Jose' Domingo Ulloa ha rivolto un appello ad entrambi affinche' pongano fine alla diatriba che 'danneggia il Paese''. Appello apparentemente inascoltato. Il legale di Martinelli, Rosendo Rivera ha appunto assicurato ai media che il capo dello Stato ''esige 30 milioni di dollari di indennizzo perche' e' l'entita' della mazzetta che, secondo Varela, avrebbe ricevuto da Lavitola a cambio di un contratto per costruire carceri''. ''Nella causa dovra' presentare delle prove in tal senso e poiche' la vinceremo, la somma sara' donata a fondazioni che determineremo a suo tempo'', ha precisato l'avvocato.