"Sei incontri segreti con Gheddafi": Blair nei guai

LONDRA, 25 SET – Sei faccia a faccia in Libia con il colonnello Gheddafi dopo l'addio a Downing Street: nuove ombre emergono sui rapporto tra l'ex primo ministro britannico Tony Blair e il rais di Tripoli. Il Sunday Telegraph chiede all'ex leader laburista di chiarire se negli incontri è mai stato discusso il rilascio dell'attentatore di Lockerbie Abdelbasset al Megrahi. Cinque dei 'tète-à-tète' sono avvenuti nei 14 mesi che hanno preceduto il rilascio di Megrahi dalla Scozia.

I contatti segreti sollevano interrogativi anche sugli interessi di affari di Blair: una visita nel gennaio 2009 avrebbe coinciso con gli sforzi della banca J.P. Morgan (che paga Blair due milioni di sterline all'anno in consulenze) di negoziare un accordo tra la Libyan Investment Authority (Lia) e una societa' dell'oligarca russo Oleg Deripaska, un amico dello stretto collaboratore dell'ex premier, Lord Mendelson. L'intesa da molti miliardi di dollari alla fine non ando' in porto.

E' anche emerso oggi che Mark Labovitch, un noto banchiere reclutato come chief operating officer della sua societa' di investimenti Firerush Ventures, si e' dimesso dopo appena un anno. E intanto sulla testa dell'ex premier pendono le rivelazioni di Channel 4 sul suo ruolo in contratti multimilionari in Palestina.

Il programma Dispatches svela che, nei panni di rappresentante del Quartetto, Blair aiuto' a convincere il governo israeliano a aprire le frequenze radio in modo che una societa' di telefonia mobile, Wataniya, potesse operare in Cosgiordania, oltre ad adoperarsi per lo sviluppo da parte di British Gas di un grande giacimento di gas naturale al largo di Gaza. Sia Wataniya che British Gas sono clienti di J.P. Morgan.

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Maria Elena Perrero