Siria. Usa verso chiusura ambasciata a Damasco, sicurezza compromessa

L'ambasciata americana a Damasco danneggiata da dimostranti

WASHINGTON, STATI UNITI – L’amministrazione del presidente Barack Obama ha confermato le indiscrezioni secondo cui si sta preparando ad il personale e chiudere l’ambasciata degli Stati Uniti in Siria, anche se ancora ”non e’ stata presa una decisione”, a quanto riferisce Fox News. 

In una nota, il dipartimento di stato ha affermato di avere ”serie preoccupazioni riguardo al deterioramento della situazione della sicurezza a Damasco, compresa la recente ondata di auto-bomba, e riguardo alla sicurezza del personale dell’ambasciata” americana.

A tale proposito, prosegue la nota, ”abbiamo chiesto al governo siriano di adottare ulteriori misure a protezione della nostra ambasciata e il governo siriano sta considerando la richiesta”. In questo quadro, conclude la nota, ”abbiamo avvisato il governo siriano che se non verrano intrapresi passi concreti nei prossimi giorni, potremmo non aver altra scelta che chiudere la missione” diplomatica.

La questione della sicurezza dell’ambasciata e diplomatici Usa in Siria e’ al centro di un braccio di ferro tra i due Paesi che va avanti da tempo. Lo scorso ottobre, il dipartimento di Stato Usa ha fatto tornare in patria il suo ambasciatore a Damasco, Robert Ford, che ha ricevuto ”minacce credibili”. Con l’intento di provare un ravvicinamento con la Siria, gli Usa avevano inviato di nuovo un ambasciatore a Damasco solo nel gennaio 2011, dopo cinque anni di assenza.

In pochi mesi, dopo l’inizio delle manifestazioni per la democrazia che finora hanno causato la morte di circa 5,400 persone, Ford ha pero’ piu’ volte irritato le alte sfere del potere siriano, prendendo contatti con gli oppositori al regime. L’11 luglio, al grido ”Dio, Siria e Bashar”, una folla di sostenitori del presidente Assad ha dato l’assalto alle ambasciate di Stati Uniti e Francia a Damasco, e anche alla vicina residenza dello stesso ambasciatore Ford.

I marine, e gli agenti della sicurezza francesi, aiutati da un tardivo intervento delle forze di sicurezza siriane, sono infine riusciti a respingere i dimostranti, alcuni dei quali sono comunque riusciti a entrare nel compound americano e a lasciare sulle alte mura di cinta graffiti in cui l’ambasciatore veniva definito ”un cane”.

Poco piu’ di un mese dopo, il 29 settembre, Ford e il convoglio di auto della sua scorta sono stati aggrediti a Damasco con lanci di pietre e pomodori da un gruppo di lealisti. ”La sicurezza in Siria si sta deteriorando di giorno in giorno mentre il presidente Bashar al Assad resta aggrappato al potere”, ha affermato un funzionario dell’amministrazione Usa, che ha chiesto mantenere l’anonimato. Questo, ha aggiunto, dimostra che ”Assad sta perdendo il controllo del Paese e rafforza la nostra idea sul fatto che egli abbia perso ogni legittimità”.

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lgermini