Siria. I soldi americani all’opposizione secondo Wikileaks

NEW YORK 18 APR Seppur non dire – NEW YORK, 18 APR – Seppur non direttamente, ci sono gli Stati Uniti dietro alle manifestazioni di protesta in Siria. Mentre nel Paese la situazione resta tesissima, con altri morti tra i manifestanti che chiedono l'uscita di scena del presidente, Bashar al Assad, il Washington Post ha pubblicato oggi una serie di documenti diplomatici Usa ottenuti da Wikileaks dai quali emerge che gli Usa negli ultimi cinque anni hanno segretamente finanziato gruppi di opposizione siriani. Finanziamenti per almeno 6 milioni di dollari, se non di piu', sono stati autorizzati da Washington per sostenere gruppi e attivita' antigovernative. Tra le altre, anche quelle di Barada Tv, una televisione di esiliati siriani che ha base a Londra. Anche se la posizione di Washington e' sempre stata quella di evitare qualsiasi coinvolgimento diretto in Siria, i documenti classificati rivelano che il gruppo di esiliati siriani Movement for Justice and Development, che ha sede a Londra e da anni si batte contro il regime di Assad, ha ricevuto oltre 6 milioni di dollari per dare vita proprio a Barada Tv. Il canale televisivo prende il nome dal fiume che attraversa Damasco. Ha cominciato le sue trasmissioni nel 2009, e – riporta il Washington Post – e' diventato punto di riferimento non solo per gli esiliati ma anche per molti siriani in patria. In un cablogramma inviato a Washington nel 2009, il piu' alto in grado tra i diplomatici Usa di stanza a Damasco suggerisce al Dipartimento di Stato di riconsiderare le modalita' del coinvolgimento americano in Siria. Le autorita' siriane ''senza ogni dubbio considererebbero ogni finanziamento americano a gruppi politici non riconosciuti come il tentativo di sostenere un cambiamento del regime'' si legge nel documento. Nel momento in cui l'amministrazione Obama cercava un riavvicinamento con Damasco (a gennaio e' arrivato il nuovo ambasciatore americano, il primo in sei anni), il finanziamento di gruppi illegali avrebbe potuto mettere a rischio la nuova linea politica. Il Washington Post ha riferito che ''non e' chiaro'' se i finanziamenti siano ancora in corso oppure no. Nessuna conferma e' venuta da fonti ufficiali, e il giornale precisa di non poter citare le sue fonti per motivi di sicurezza. Il Dipartimento di Stato non ha fornito commenti di alcun tipo circa l'autenticita' dei documenti rivelati da Wikileaks. Nel frattempo in Siria la tensione resta alta. Oggi migliaia di persone hanno preso parte ai funerali di otto manifestanti uccisi nella notte nella citta' di Homs. Secondo fonti umanitarie sarebbero stati uccisi a sangue freddo dalle forze governative. Secondo le stesse fonti umanitarie, sarebbero state 12 e non 8 le persone uccise nella notte dalle forze di polizia. .

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