GERUSALEMME, ISRAELE – Israele si aggiunge al coro di sospetti sull’uso di armi chimiche da parte del regime di Bashar Assad contro i ribelli, evocando anche il possibile utilizzo del micidiale gas Sarin, “forse piu’ di una volta”.
Ne è convinto Yuval Steinitz, il nuovo ministro per l’intelligence e gli affari strategici. Gli Usa non hanno ancora prove decisive, afferma la Casa Bianca, ma il segretario di Stato, John Kerry, a Bruxelles per una interministeriale Nato, ha avvertito l’Alleanza Atlantica: “Dobbiamo studiare, in maniera prudente e collettiva, come la Nato possa essere preparata a rispondere per proteggere i suoi membri da una minaccia siriana, compresa qualsiasi minaccia potenziale legata alle armi chimiche”.
Le accuse lanciate dall’alto ufficiale dell’intelligence militare israeliana (Aman), il gen. Itay Brun, sono subito rimbalzate alla Casa Bianca, che affermando di non essere ancora giunta a un esame “conclusivo” sull’uso di armi chimiche, ha ribadito, per bocca del portavoce Jay Carney, che un loro utilizzo sarebbe “inaccettabile”. Da Bruxelles, Kerry ha riferito che il premier Benyamin Netanyahu, in una telefonata, ha spiegato di non poter confermare: “Non sono nella posizione di poterlo fare, non so ancora quali siano i fatti”.
Obama in Israele aveva precisato che il ricorso di Assad ad armi chimiche rappresenterebbe per gli Stati Uniti una ‘linea rossa’, mentre il segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel a Tel Aviv ha affermato che un tale sviluppo sarebbe un ”game changer”: cambierebbe le regole del gioco. Nel convegno organizzato dall’Istituto di studi strategici di Tel Aviv (Inss), il gen. Brun non ha lasciato dubbi sulla serieta’ delle informazioni in possesso di Israele. Riferendosi ad un episodio avvenuto il 19 marzo, quando i ribelli parlarono di gas usato nei pressi di Damasco e Aleppo, ha precisato che le immagini delle persone ricoverate in ospedale facevano pensare ad un attacco chimico: ha menzionato le dimensioni particolari delle pupille, la bava alla bocca e le contrazioni respiratorie.
Ma analisti israeliani che conoscono molto bene il generale Brun sono persuasi che oltre alle immagini video da lui descritte egli possieda informazioni piu’ dirette e che esse – si suppone – siano state inoltrate da tempo agli Stati Uniti. Alcuni giorni fa, fonti del ministero della Difesa britannico avevano rivelato che campioni di terreno prelevati in Siria da un team di 007 dimostravano ”inequivocabilmente” l’utilizzo di armi chimiche. Brun ha poi sostenuto che in cambio dell’appoggio militare garantito al regime di Assad contro i ribelli sunniti, sia l’Iran sia gli Hezbollah libanesi si attendono gesti di compenso.
Fra questi l’ufficiale israeliano ha menzionato ”una fornitura di missili russi Sa-17 destinata agli Hezbollah che e’ esplosa presso Damasco”: un episodio avvenuto il 30 gennaio e attribuito dalla Siria all’aviazione militare israeliana. Anche quell’episodio, nell’ottica israeliana, rappresentava un andare oltre la ‘linea rossa’: ossia la fornitura di armi sofisticate ad organizzazioni ”irresponsabili”. Nel convegno Brun ha rilevato inoltre che in Siria vi sono mille tonnellate di armi chimiche. Nel suo intervento non sono mancate poi osservazioni polemiche verso la comunita’ internazionale che – a suo avviso – pare non volersi misurare con tali minacce.
Nel frattempo la devastante guerra civile in Siria continua a trascinare sempre di piu’ il Libano verso il conflitto. Il ruolo attivo degli Hezbollah e’ sempre piu’ palese e desta l’opposizione degli ambienti sciiti radicali. Due predicatori sunniti, Ahmad al-Asir (Sidone) e Salem Rafei (Tripoli), hanno fatto appello ai loro seguaci affinche’ intraprendano una ‘jihad’ in difesa dei correligionari minacciati in Siria dagli sciiti.
E dalla Siria due razzi Grad sono stati sparati verso la localita’ libanese di Hermel, una roccaforte Hezbollah nella vallata della Beqaa. Apprensione infine per la sorte di due vescovi ortodossi rapiti presso Aleppo, Gregorius Ibrahim e Paul Yazigi. Nella serata di martedi un’agenzia di informazione cristiana, la Zenit, ha reso noto che sarebbero stati liberati.