Siria. Hagel: Gli Usa cercano ancora una coalizione internazionale per attacco

Il segretario alla Difesa Usa Chuck Hagel

MANILA, FILIPPINE – Dopo che il Parlamento britannico ha bocciato la mozione del governo di David Cameron a sostegno di un intervento in Siria, gli Stati Uniti sono ancora alla ricerca di una “coalizione internazionale” per rispondere al presunto attacco con armi chimiche del regime siriano contro i civili, ha detto venerdi il segretario alla Difesa americano Chuck Hagel. “Il nostro approccio è quello di continuare a trovare una coalizione internazionale che agirà di concerto”, ha precisato il capo del Pentagono nel corso di una conferenza stampa a Manila.

Hagel ha detto che Washington rispetta il voto del Parlamento britannico, dove 285 voti contro 272 hanno respinto giovedi sera una mozione presentata dal primo ministro Cameron che difendeva il principio di un intervento militare in Siria. “E’ responsabilità di ciascun paese prendere le proprie decisioni”, ha detto. “Continuiamo a consultarci coi britannici, come con gli altri alleati. Questa consultazione comprende le modalità per andare avanti insieme nel rispondere a questo tipo di attacco con armi chimiche in Siria”, ha detto il segretario alla Difesa.

“Non sono stato informato di un qualche cambiamento nella posizione del regime di Assad su qualcosa. Devo basarmi su quello che c’è di tangibile, non su situazioni ipotetiche”, ha risposto il capo del Pentagono ad un giornalista che gli chiedeva se la Siria possa fare qualcosa per evitare una possibile azione degli Stati Uniti. Hagel è attualmente a Manila, ultima tappa del suo viaggio di una settimana in Asia, svoltasi tra le ombre della crisi siriana.

L’improvviso stop nello slancio della Gran Bretagna verso l’azione militare ha creato caos nella coreografia diplomatica transatlantica e lasciato gli americani “lividi” con i britannici, secondo quanto hanno riferito diplomatici occidentali alle Nazioni Unite citate dal Daily Telegraph. Obama dovrebbe partire martedi’ per la Svezia per poi recarsi a San Pietroburgo per il vertice del G20 giovedi’ e venerdi’, un calendario che restringe ulteriormente la finestra per un azione militare, nota il giornale.

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lgermini