Sudafrica, festa grande per i 100 anni del partito di Mandela

JOHANNESBURG, 08 GEN – Almeno 100.000 persone sono accorse questo fine settimana a Bloemfontein, nell'infuocato altipiano del Sudafrica centrale, per celebrare il centenario della fondazione dell'African National Congress (Anc), il partito di Nelson Mandela che ha guidato la maggioranza nera del Paese alla liberazione dal regime di apartheid bianco nel 1994. Per l'occasione, sotto lo slogan 'Uniti nella diversita'', le divisioni che attraversano il partito sono state momentaneamente messe sotto il tappeto.

La festa, con il suo miscuglio di sacro e profano, di tradizione e modernita', rispecchia il carattere contraddittorio del piu' antico partito dei neri dell'Africa. Le celebrazioni sono iniziate venerdi' sera con una messa interconfessionale nella chiesetta di Waaihoek, dove l'8 gennaio 1912 fu fondato il Congresso nazionale dei nativi sudafricano (Sannc, precursore dell'Anc). Dopo una lunga veglia, nel terreno della stessa chiesa metodista all'ombra di grandi camini di una centrale dismessa tappezzati da giganteschi ritratti dei leader storici dell'Anc, sabato mattina si e' svolto un rituale purificatore, celebrato da decine di 'sangoma' (guaritori tradizionali). Un toro e diversi altri animali sono stati sgozzati con una lancia da cerimonia, prima simbolicamente impugnata dal presidente sudafricano e leader del partito, Jacob Zuma, poi passata a mani piu' esperte. ''Spargiamo il sangue di questi animali nella speranza che i nostri antenati ci aiutino a impedire di spargere in futuro sangue umano'', ha spiegato ai giornalisti il poeta Mongane Wally Serote, veterano dell'Anc. Dopo un grande banchetto per i Vip, tra cui alcune decine di capi di Stato e leader storici dell'Anc (ma mancava Mandela, troppo vecchio e fragile per lasciare la sua casa di Qanu, il villaggio dell'infanzia dove si e' ritirato), Zuma e le piu' alte personalita' sono tornate alla chiesa, dove a mezzanotte hanno acceso una Fiaccola del Centenario che attraversera' il Paese durante tutto l'anno.

La stampa e le televisioni hanno mostrato le immagini di Zuma a fianco dell'ex presidente Thabo Mbeki, che si dimise nel settembre 2008 dopo essere stato umiliato e estromesso l'anno prima dalla guida dell'Anc proprio da Zuma. Uno scontro fraticida che ha lacerato profondamente, e continua a lacerare, il partito in fazioni, e che si combatte anche con il disinvolto uso degli apparati di sicurezza dello Stato.

Per ironia della Storia, Zuma che scalzo' Mbeki dal potere cavalcano l'opposizione interna di sinistra, adesso e' minacciato a sua volta da una fronda 'radicale, guidata dal controverso e carismatico leader della Lega giovanile del partito, Julius Malema. Un tempo suo sostenitore, Malema si e' schierato contro Zuma rimproverandogli una politica sociale e economica troppo timida e liberista. Sospeso dal partito per indisciplina e cattiva condotta, Malema incarna tuttavia l'insoddisfazione e la rabbia di milioni di diseredati neri che affollano le township, le immense baraccopoli che ancora assediano le citta' dei ricchi, anche adesso soprattutto bianchi. A dicembre, proprio a Bloemfontein – che ha ora preso anche il nome africano Mangaung – si terra' il congresso del partito che decidera' il futuro politico di Zuma.

Diciotto anni dopo la fine dell'apartheid e la conquista del governo con una maggioranza schiacciante e per ora inattaccabile, l'Anc puo' vantare indiscutibili progressi e grandi opere sociali (milioni di case al posto di baracche, acqua, luce, strade portate nelle township, adesso un ambizioso piano di assistenza medica per tutti). Ma una sempre piu' sfacciata corruzione a tutti i livelli e il gigantesco problema della disoccupazione offuscano questi successi, che rischiano di sembrare poca cosa agli occhi di un popolo che attende da oltre tre secoli un riscatto non solo politico, ma anche economico.

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Lorenzo Briotti