In un’offensiva cominciata quasi due anni fa, l’esercito pakistano ha combatturo i talebani nelle zone tribali del Paese e altrove, e come gli Stati Uniti oltre il confine in Afghanistan, si sono accorti che reprimere la loro insurrezione è più duro e più sanguinoso di quanto ci si era aspettato.
Mesi dopo aver dichiarato vittoria in molti importanti fronti, inclusi il Waziristan meridionale e la valle di Swat, l’esercito è stato costretto a ricominciare campagne per cacciare gli insorti che vi sono rientrati. La vittoria vera, scrive il New York Times, resta elusiva, e soldati pakistani vengono uccisi o feriti da cecchini quasi ogni giorno.
Come la sfida che fronteggiano gli americani e le forze nato in Afghanistan, la mancanza di autorità civili pakistane ha reso quasi impossibile consolidare i successi militari. Pur avendo eliminato una parte di talebani, la lunga campagna militare ha disperso molti altri combattenti, costringendo l’esercito pakistano ad inseguirli da una parte all’altra delle aree tribali.
E mentre la campagna continua, i militari pakistani usano sempre più caccia F-16 ed elicotteri Cobra forniti dagli americani per bormbardare i militanti in area dove il terreno è pericoloso, aumentando le perdite tra i civili.
Molti talebani pakistani si organizzazno e riposano nel Waziristan settentrionale sotto la protezione di Sirajuddin Haqqani, il leader di talebani afgani che comanda una rete di svariate migliaia di combattenti ai suoi ordini.
Alleato con i talebani e sostenuto da Al Qaeda, il gruppo di Haqqani rappresenta una significativa parte dell’insurrezione anche in Afghanistan, e gli ufficiali americani premono sull’esercito pakistano affinchè lanci un’offensiva contro di loro. Ma per il momento il maggior peso dello sforzo contro Al Qaeda e i combattenti Haqqani è centrato dai bombardamenti dei drones, lanciati con il beneplacito pakistano.
E inutilmente il capo dell’esercito pakistano, generale Ashfaq Parvez Kayani, ha offerto di farsi intermediario per raggiungere un accordo tra il gruppo Haqqani e il governo afghano come parte di un’intesa di pace.
Nel frattempo oltre duemila soldati pakistani sono morti negli ultimi due anni combattendo i talebani pakistani. Costoro usanole classiche tecniche di guerriglia: cecchini, bombe di strada, imboscate, e la loro innata conoscenza del territorio che gli dà enormi vantaggi.
L’esercito pakistano fronteggia simili problemi in altre parti del nord e nell’adiacente valle di Swat, che era stata riconquistata la scorsa estate. Due parti della regione tribale che i comandanti pakistani avevano dichiarato sicure, Bajaur e Mohmand, sono state nuovamente attaccate dagli insorti nel mese scorso.
I maggiori successi dell’esercito sono avvenuti a Swat, dove i bazaar sono affollati e alcuni alberghi per tutisti hanno riaperto. Ma poche scuole sono state ricostruite, e i residenti si lamentano per i compensi troppo bassi utilizzati per la ricostruzione delle loro case. E come se non bastasse i combattenti talebani hanno detto che uccideranno i leader tribali coinvolti in negoziati a Swat per raggiungere un accordo politico più permanente.