Torino – Nelle rivolte del Maghreb il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, vede "il terzo mostro del videogame", che segue la crisi finanziaria statunitense e quella del debito in Europa. Tremonti torna sulla metafora che utilizza per descrivere le difficoltà portate dalla globalizzazione, in un colloquio con il Corriere della Sera. "Il mostro – spiega il ministro dell'Economia – è sempre lo stesso, ha cambiato solo forma e come temevo è sempre più pericoloso". Causa "un'instabilità crescente che rischia di avere effetti politici, economici e sociali devastanti", senza che "il vecchio mondo sia in grado di controllarlo". Il vecchio mondo a cui si riferisce Tremonti è quello che non c'è più: "Gli Stati Uniti non ci sono, l'Europa men che meno". Secondo il ministro, "dinanzi a questo caos anche il sistema democratico europeo potrebbe entrare in tensione" ed esserci "una sterzata verso l'estrema destra". Inoltre, prosegue, "bisogna capire il ruolo dei social network, se c'è dietro qualcuno e semmai chi". Per ora il titolare di via XX Settembre non vede una "regia religiosa, o anti-occidentale" nelle rivolte del Maghreb. Tremonti è convinto che per abbattere il mostro è necessario "recuperare la stabilità", come dopo il crollo di Lehman Brothers negli Stati Uniti e la crisi economica della Grecia. L'Italia sarebbe in grado di compensare l'azzeramento della fornitura dalla Libia e dall'Algeria solo "per qualche mese", non oltre settembre.