La Tunisia all’Interpol: “Arrestate Ben Ali e la sua famiglia”

Il governo tunisino si rivolge all’Interpol, e con un appello chiede che l’ex presidente-dittatore Ben Ali, rifugiatori in Arabia Saudita, la moglie Leila Trabelsi e il resto della famiglia vengano arrestati. Le accuse sono di furto e trasferimento di valuta estera.

Il ministro della Giustizia, Lazhar Karoui Chebbi, nel corso di una conferenza stampa ha detto che Ben Ali e la moglie Leila Trabelsi sono accusati di “acquisizione illegale di beni mobili e immobili” e “trasferimenti illeciti di valuta straniera verso l’estero”.

Il presidente, fuggito dal paese il 14 gennaio scorso, si trova in Arabia Saudita. Il ministro ha detto anche che sei membri della guardia presidenziale sono ricercati per aver incitato alla violenza dopo la fuga di Ben Ali.

Sempre oggi, 26 gennaio, il ministro ha fatto sapere che dalla fuga del presidente Ben Ali 11 mila detenuti delle carceri tunisine sono fuggiti, mentre 2460 sono stati rilasciati.Settantuno sono invece i detenuti morti durante la rivolta nel paese, di cui 48 solo nell’incendio della prigione di Monastir.  Secondo Chebbi inoltre il governo ha fatto appello alla resa di 9500 prigionieri evasi, invitandoli a consegnarsi alla giustizia.

In precedenza il ministro aveva parlato di fuga di undicimila detenuti e del rilascio di 2460 persone dalle carceri del paese. Evasioni di massa, ammutinamenti, attacchi esterni si sono susseguiti nel corso della rivolta popolare – denominata ‘Rivoluzione del gelsomino’ – che il 14 gennaio ha condotto alla caduta del presidente Ben Ali.

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Maria Elena Perrero