Turchia, il presidente Gul esalta i legami con il Movimento Islamico in Israele

Abdullah Gul

Un messaggio in cui il presidente della Turchia Abdullah Gul ha esaltato con calore i legami fra il suo Paese e il Movimento islamico in Israele è stato letto ieri nel corso di una manifestazione islamica di massa indetta a Um el-Fahem (nord di Israele) in ”difesa della Moschea di al-Aqsa” di Gerusalemme.

Il Movimento islamico non riconosce le istituzioni israeliane e ha boicottato le elezioni alla Knesset. I suoi dirigenti, che parteggiano per Hamas, non lesinano dure critiche ai dirigenti dell’Anp, per la loro disponibilità a negoziare la pace con Israele.

Richiamandosi anche alla esperienza della nave Marmara – intercettata da Israele in acque internazionali mentre si accingeva a forzare il blocco marittimo imposto a Gaza – Gul ha affermato nel suo messaggio: ”La ‘Freedom Flottilla’ rappresenta il profondo legame fra noi”.

A bordo della Marmara, assieme con gli attivisti islamici della Ong turca Ihh, si trovava anche il leader del Movimento islamico in Israele, sceicco Raed Sallah, rimasto ferito nel raid.

”Assieme proteggeremo i Luoghi Santi” ha proseguito Gul, riferendosi al tema della manifestazione stabilito dallo sceicco Sallah: ossia la necessità per i fedeli islamici di difendere la moschea al-Aqsa ”dagli attacchi di Israele”.

”I vostri fratelli in Turchia saranno sempre pronti a dare il loro sostegno alla protezione della Moschea di al-Aqsa e degli altri Luoghi Santi” ha garantito il presidente turco, che nei giorni scorsi, a New York, ha avuto cura di non incontrare il presidente israeliano Shimon Peres.

Secondo Peres, l’incontro è stato annullato dopo che Gul lo aveva condizionato alle espressione di ”scuse” formali per il raid sulla Marmara, dove sono rimaste uccise nove persone. Gul ha replicato di non aver mai chiesto un colloquio con Peres.

Intanto dal carcere israeliano dove è detenuto per aver infranto l’ordine pubblico, lo sceicco Sallah ha sostenuto, con un messaggio letto ieri al folto pubblico convenuto nello stadio di calcio di Um el-Fahem, che Israele progetta di costruire entro quest’anno il Terzo Tempio di Gerusalemme nella Spianata delle Moschee. ”La moschea al-Aqsa sarà riscattata con il sangue e con il fuoco”, ha avvertito lo sceicco Sallah.

Published by
Maria Elena Perrero