La mini-riforma costituzionale è stata voluta dal governo di Ankara per adeguarsi ai termini richiesti per l’adesione della Turchia all’Unione europea, ma secondo gli oppositori è tesa a porre sotto il controllo dell’esecutivo la magistratura e le forze armate, da sempre garanti della laicità del Paese.
Il testo va ora alla firma del presidente Abdullah Gul, dopo la quale sarà possibile tenere un referendum entro 60 giorni. Il principale partito di opposizione ha annunciato che farà ricorso alla corte costituzionale per bloccare la consultazione referendaria, sostenendo che questa consoliderebbe in maniera definitiva la presa dell’ Akp sul potere.