Turchia-Israele, Nato e armi nucleari: il "clamoroso piano" di Erdogan

ANKARA, 8 SET – Denunce all'Onu sull'arsenale atomico israeliano, veti in sede Nato, rottura totale delle relazioni diplomatiche e sanzioni economiche: sono questi, secondo autorevoli quotidiani turchi, alcuni punti di un ''piano C'' che il governo di Ankara starebbe elaborando per affrontare la crisi diplomatica con Israele causata dalle mancate scuse per il sanguinoso arrembaggio israeliano alla flottiglia di attivisti filo palestinesi dell'anno scorso.

Il quotidiano Hurriyet segnala che il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha evocato questo ''Piano C'' per punire lo Stato ebraico ma non ha voluto fornire dettagli in proposito.

Il sito del quotidiano indica come parte di un ''Piano B'' gli annunciati (ma non ancora ordinati) pattugliamenti militari turchi nelle acque internazionali del Mediterraneo.

Nel fornire dettagli sul ''Piano C'' da applicare se Israele non fornirà scuse e indennizzi per il raid dell'anno scorso in ''tempi ragionevoli'', il giornale Yeni Safak indica l'intenzione turca di far inserire nell'agenda dell'Agenzia atomica internazionale (Aiea) e dell'Onu, con richiesta di sanzioni, la questione delle armi nucleari israeliane.

Fra l'altro, Ankara porrà il veto all'uso israeliano di risorse militari e di intelligence dell'Alleanza atlantica, di cui la Turchia è membro. L' ''ultimo stadio'' del piano C prevede la sospensione di tutti i legami diplomatici, peraltro attualmente già ridotti a livello minimo di secondo segretario d'ambasciata.

Ad affermare che in questo contesto la Turchia potrebbe infliggere ad Israele anche ''sanzioni economiche'' è il quotidiano Sabah.

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Maria Elena Perrero