L’Occidente ha dichiarato una guerra ibrida totale contro la Russia. Ed è difficile prevedere quanto durerà. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov al meeting annuale con gli esperti del Consiglio esteri e difesa.
“L’Occidente nella sua totalità ha dichiarato una guerra ibrida totale contro di noi ed è difficile prevedere quanto durerà, ma è chiaro che tutti, nessuno escluso, ne subiranno le conseguenze. Abbiamo fatto del nostro meglio per evitare uno scontro diretto, ma se ci hanno sfidato, ovviamente, lo accettiamo. Siamo abituati alle sanzioni, sono esistite quasi da sempre di un tipo o di un altro”, ha assicurato il ministro, dicendosi poi sorpreso dalla “rozza russofobia” alimentata dai Paesi occidentali.
“Continueremo ad aiutare l’Ucraina con le armi e con i finanziamenti per tenere in piedi lo Stato”. Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock nella conferenza stampa di chiusura del G7.
“L’Ucraina deve decidere da sola sul futuro del suo territorio, noi come G7 sosteniamo ogni loro passo, perché tutti in Ucraina possano vivere in pace e sicurezza nel loro Paese come noi in Europa”, ha detto a proposito delle ipotesi di tregua che comprendano cessioni del territorio ucraino.
“Noi aiuteremo l’Ucraina fino alla fine perché il nostro obiettivo è che la strategia imperiale dell’aggressione russa non abbia successo”.
“La Russia ha intenzionalmente scatenato una guerra del grano, le consegne non sono possibili e i prezzi stanno salendo, con il rischio di carestia, non sono danni collaterali, è un strategia intenzionale. La Russia sta creando le basi per nuove crisi così che la cooperazione internazionale può essere ridotta”. Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock nella conferenza stampa di chiusura del G7.
“Anche senza questa guerra ci sono dei problemi nel fornire cibo a tutti e la pandemia non ha aiutato: ci sono 25 milioni di tonnellate di grano bloccate nei silos dell’Ucraina e il mondo ha bisogno di questo grano. La cosa più semplice sarebbe che Putin fermasse la guerra ma non ci ha dato nessuna speranza al riguardo”, ha detto.
“Nel corso del G7 abbiamo discusso le possibili alternative ma ci sono enormi difficoltà, il treno è una possibilità, ad esempio attraverso la Romania, ma lo scartamento è diverso e ci vuole tempo. Vi sono molti colli di bottiglia. I porti del Baltico sono un’opzione ma bisogna raggiungerli. Non ci sarà un vera soluzione finché tuonano le bombe. Ogni settimana conta”, ha concluso.