Appello alla Ue per combattere massacri elefanti e rinoceronti in Africa

Rinoceronte massacrato per privarlo del corno

BRUXELLES, BELGIO – L’Unione europea deve lanciare un piano d’azione per combattere l’escalation del massacro di elefanti e rinoceronti in Africa. L’appello arriva dall’International Fund for Animal Welfare (Ifaw), che in un rapporto denuncia la minaccia del traffico illegale di fauna selvatica, non solo per la sopravvivenza delle specie in via di estinzione, ma anche a livello di sicurezza nazionale e globale, perchè finanzia criminali, terroristi e “signori della guerra”.

Secondo Europol, il bracconaggio e il traffico fuorilegge di fauna selvatica alimenta un’industria globale che vale fra i 18 e i 26 miliardi di euro l’anno, la quarta attività illegale sul Pianeta dopo droga, contraffazione e tratta di esseri umani. La Cina rimane il mercato numero uno, ma “un terzo dei sequestri di avorio avviene nell’Unione europea, uno dei principali mercati destinatari del traffico di fauna selvatica nel mondo”, afferma Adrian Hiel, di Ifaw Europa. “Abbiamo bisogno di aumentare la consapevolezza del problema e di sollecitare i consumatori a pensarci due volte prima di comprare prodotti di specie minacciate” spiega Hiel.

Il bollettino di guerra che arriva dall’Africa continua a segnare nuovi record nel bilancio dei morti: quasi 700 rinoceronti uccisi in Sudafrica nel 2013 (erano stati 13 nel 2007). Quanto agli elefanti, di pochi giorni fa è la notizia che in Zimbabwe i bracconieri hanno ucciso in un colpo solo quasi 100 di questi giganti, avvelenando l’acqua con il cianuro. E negli ultimi dieci anni nel parco nazionale Minkebe del Gabon ne sono stati uccisi undicimila. Ma il rapporto dell’Ifaw lancia un nuovo allarme: i livelli di bracconaggio senza precedenti e sofisticate capacità di contrabbando possono solo essere il risultato di attività del crimine organizzato, legate al mercato delle armi di criminali e terroristi, a discapito di intere comunità e regioni.

“In Africa, la stampa, le ong e i rapporti governativi riferiscono che il commercio di fauna selvatica coinvolge milizie e signori della guerra, alcuni di questi legati ad attacchi terroristici nella regione e sospettati di avere vincoli con al Qaeda” afferma il rapporto. “I criminali sono attratti dal traffico di fauna selvatica per il basso rischio, gli alti profitti e le basse sanzioni”, spiega Satyen Sinha di Ifaw. “Prodotti come i corni di rinoceronti possono valere più di oro e cocaina e i profitti arrivare ad oltre il mille per cento rispetto agli investimenti: non c’è da meravigliarsi se ribelli ben armati e gruppi militari stanno uccidendo specie in pericolo per finanziare le loro atrocità” aggiunge Sinha.

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lgermini