Unicredit. Stretta finale sul nome del nuovo ad, si va verso soluzione interna

Stretta sul nome del nuovo amministratore delegato di Unicredit. Nel pomeriggio di martedì, 28 settembre, in Piazza Cordusio si è svolto un vertice tra il presidente Dieter Rampl e alcuni dei componenti il comitato nomine, anche in video conferenza. Si va verso la soluzione interna con l’attuale vice Ceo, Roberto Nicastro, segnalato in pole position in tandem con Federico Ghizzoni.  Ma non è tramontato nemmeno il nome di Paolo Fiorentino.

La soluzione potrebbe arrivare domani, 29 settembre, alla vigilia del Cda convocato a Varsavia. Restano infatti da sciogliere i nodi delle deleghe e dei ruoli. Sia il presidente Dieter Rampl sia i vice Fabrizio Palenzona (Crt) e Luigi Castelletti (Cariverona) si sono trattenuti in sede fino a sera, quando ha lasciato la banca anche Nicastro che, avvicinato dai cronisti, si è limitato ad augurare ”Buona serata, buon lavoro”.

Nel corso della giornata voci avevano rilanciato anche il nome del ‘tedesco’ Enrico Cucchiani, numero uno di Allianz in Italia e da anni consigliere di Piazza Cordusio. Ma il manager ha affermato la sua ”assoluta indisponibilità”. Nel pomeriggio intanto a condurre il programmato incontro coi dirigenti a capo delle aree territoriali e delle filiali sono stati Nicastro e il country manager Gabriele Piccini. Il progetto di Banca Unica va avanti malgrado il terremoto al vertice. Il tempo comunque stringe con il Cda di giovedì a Varsavia ormai alle porte. In quell’occasione la banca dovràaver pronte le risposte che Bankitalia ha sollecitato sulla governance.

Ci si aspetta anche che si dia corso al dopo Profumo. E la strada sembra quella di un cambio di governance, con un ad affiancato da un direttore generale. Un’ipotesi che qualcuno degli azionisti aveva già sollecitato all’epoca delle frizioni sul country chairman. Si avrebbe così una gestione più collegiale con il Cda, ponendo fine a quel sistema di eccessiva autonomia che aveva scatenato i malumori contro Profumo.

Intanto il numero uno della Fondazione Crt, Andrea Comba ha ribadito il pieno sostegno alle scelte del cda della banca, di cui è tra i principali azionisti. Da Verona poi il sindaco, Flavio Tosi ha voluto precisare che ”chi verrà scelto come dg o ad non ci compete”. E il governatore del Veneto, Luca Zaia si è augurato che, nella nuova compagine della grande banca, ”Verona vada a consolidare” la propria posizione.

Published by
admin