Usa 2012: a duello tv tutti contro Romney ma è tardi

WASHINGTON, 8 GEN – Tutti all'attacco di Mitt Romney. Finalmente. All'ultimo dibattito in New Hampshire prima del voto di martedi', il secondo in poche ore, l'ex Governatore s'e dovuto difendere dalle accuse di tutti i suoi concorrenti alla nomination repubblicana. E a tratti sono anche riusciti a scalfire la sua calma olimpica. Soprattutto quando ha sfiorato l'ennesima gaffe sulla sua ricchezza, sostenendo praticamente che solo i ricchi possono scendere in politica.

Ma c'e' chi pensa che sia troppo tardi. Prima Newt Gingrich, poi a lungo Rick Santorum e Ron Paul, tutti assieme si sono impegnati a fondo per mostrare i suoi punti deboli. Per Santorum, l'America ha bisogno di "un nuovo Reagan, non di un altro Kennedy". E lui s'e' difeso, battendo sempre sullo stesso punto: "Io non sono un politicante come tanti. Voglio andare a Washington per dare il mio contributo. Ma la mia carriera non e' la politica. Sono un uomo d'affari di successo, e la mia passione e' la mia famiglia". "Allora – lo ha interrotto Santorum – vuol dire che se fossi eletto non cercheresti un secondo mandato?". "Certo che lo farei – ha rintuzzato Romney – perche' dovrei completare il lavoro". Poi, Gingrich ha bollato le sue dichiarazioni "pie sciocchezze", accusandolo di non essere un vero conservatore.

Mitt alle corde anche di fronte alle domande degli spettatori, inviate via Facebook. Sul tema dei gay, ha mostrato quanto sia difficile, per lui moderato, non deludere l'elettorato piu' tradizionalista: "Non ho nulla contro i gay. Uno della mia giunta in Massachusetts era gay. E' solo – ha dovuto aggiungere – che non appoggio il matrimonio tra omosessuali". Anche sulla Obamacare, non troppo lontana dalla sua riforma del Massachusetts, Romney e' stato costretto a concedere qualcosa alla destra estrema, incappando pero' in qualche bugia di troppo: "Se saro' eletto aboliro' questa riforma. Cosi' risparmieremo 95 miliardi di dollari". Immediatamente l'organizzazione bipartisan Politifactorg, che ciclicamente verifica la veridicita' dei numeri citati dai candidati, ha fatto sapere via twitter che questa cifra e' assolutamente spropositata. Fatti conti, la riforma di Barack Obama costa alle casse dello stato 16 miliardi, nel periodo che va dal 2010 il 2016.

Ma e' sul rapporto tra soldi e politica che Romney oggi ne ha fatta una delle sue. Tempo fa, in molti si scandalizzarono per il fatto che, sempre in diretta tv, lancio' una scommessa mettendo sul piatto 10mila dollari. Un gesto che fece capire che per lui quella cifra era un'inezia, a differenza di quello che pensa la stragrande maggioranza del popolo americano. E oggi e' caduto su una gaffe simile. Parlando della morale in politica, Romney ha citato un consiglio del padre, ex governatore del Michigan: "Caro Mitt, non scendere mai in politica se devi vincere un'elezione per pagarti il mutuo della casa.". Voleva essere un invito a essere onesti e non usare la propria carica per far soldi. Ma c'e' chi ha dato una lettura diversa. Ad esempio il sito emergente BuzzFeed titola a caldo: "Per Romney la politica e' una cosa per ricchi". Non a caso la stragrande maggioranza degli americani ha un mutuo. E non dieci case come lui.

Subito, sempre via twitter, addirittura Barack Obama lo ha pizzicato sempre su questo punto. "Ieri sera Romney ha detto che vuole aiutare la classe media. Ma non e' vero, il suo piano fiscale non fa niente per il ceto medio, mentre prevede enormi benifici per i piu' ricchi". Un messaggio duro. Ma anche il segnale chiaro che anche la Casa Bianca, com'era noto da tempo, continua a pensare che alla fine sara' lui il candidato del Grand Old Party con cui fare i conti nei mesi futuri.

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Lorenzo Briotti