WASHINGTON – Se Barack Obama e' in crisi, nemmeno il partito repubblicano sta tanto bene. Quando si tratta di protestare, e' facile conquistare consensi. Molto piu' difficile avanzare proposte concrete per risolvere la crisi economica.
E' quanto emerso chiaramente dal duello tv di ieri sera tra i candidati repubblicani alla nomination per le prossime elezioni, una serata che ha confermato come al momento la lotta sia a due, tra il moderato e lucido Mitt Romney e il focoso, a tratti eccessivo, Rick Perry.
Se Sarah Palin decidera' di non presentarsi, sono loro che con ogni probabilita' si batteranno sino alla fine per diventare l'avversario di Barack Obama alle elezioni del 2012. Ma, come previsto, s'e' visto che i due hanno ricette molto distanti, a tratti opposte, su come rilanciare l'economia americana. E questo non puo' che aiutare Obama alle prese con il discorso al Congresso, tra i piu' importanti della sua carriera politica.
Nel dibattito svoltosi alla biblioteca della Fondazione Reagan, nel sud della California, Romney e Perry hanno fatto subito capire come sarebbe andata la serata. Con un serrato botta e risposta sull'occupazione, in apertura del confronto, i due hanno fatto il vuoto dietro di loro, facendo impallidire la candidatura di Michele Bachmann, vincitrice dell' Ames Straw Polls. Per lei, commenta Politico.com, potrebbe essere arrivata Waterloo, ma non la sua citta' natale dell'Iowa, ma quella di Napoleone in Belgio.
Stessa storia per gli incolori John Huntsman e Newt Gingrich, e gli improbabili Herman Cain, Ron Paul e Rick Santorum.
Il primo ad attaccare e' stato Romney, accusando velatamente Perry di essere un politicante come tanti: ''Non mi sarei mai candidato alla Casa Bianca – ha detto – se avessi fatto politica tutta la vita''.
Immediata la replica di Perry: ''Hai creato molti posti di lavoro come businessman, ma lo ha fatto all'estero. In Massachusetts, nel tuo stato, hai fatto peggio del democratico Michael Dukakis. In tre mesi, in Texas abbiamo creato piu' lavoro che Romney in tutto il suo mandato''.
''George W. Bush – ha replicato Romney – ha aumentato l'occupazione molto piu' di te. E poi avete la fortuna che in Texas c'e' tanto, tantissimo petrolio. E quello non l'hai creato tu…''. Poi un altra stoccata di Romney, per ricordare al pubblico il passato democratico di Perry: ''Sarebbe come dire che Al Gore possa dire di aver inventato Internet…''.
Infine, un altro scontro violento sulla Social Security, il programma che fornisce la pensione agli americani. Durissimo Rick Perry: ''E' una mostruosa bugia, una truffa, roba da 'Schema Ponzi' da abolire subito. E tempo che qualcuno in America usi un linguaggio duro''.
Molto piu' sfumato il giudizio di Romney: ''E' vero che spesso non funziona, ma milioni di americani vivono di pensione. Dobbiamo riformarla ma non distruggerla''. E proprio su questo punto, lo staff di Romney, a caldo ha cantato vittoria, convinto che l'attacco di Perry potrebbe costargli caro nella sfida in Florida, stato notoriamente dalla popolazione piu' anziana d'America: ''Rick ha perso. Nessuno ha mai vinto le primarie, dichiarando guerra ai pensionati'', cinguettava soddisfatto su twitter il capo della campagna di Romney. Tra qualche mese si sapra' se aveva ragione.