Afghanistan. Usa tentano trattativa con micidiali terroristi di Haqqani

Un leader della rete Haqqani

WASHINGTON, STATI UNITI – Prove di dialogo tra gli Stati Uniti e la rete terroristica afghana Haqqani. Incontri segreti – secondo quanto rivela il Wall Street Journal – sarebbero avvenuti di recente con i leader del gruppo, molto vicino ad al Qaeda, con l’obiettivo di avviare negoziati che frenino la spirale di violenza nella regione.

La svolta sarebbe maturata negli Stati Uniti dopo gli ultimi sanguinosi attentati a Kabul, dietro ai quali – secondo le autorita’ americane – ci sarebbe proprio il gruppo di Haqqani. Un gruppo contro il quale gli Usa stanno conducendo una guerra aperta, sia sul campo con gli attacchi mirati dei droni, sia attraverso sanzioni ai finanziatori della rete.

Ma a Washington si sarebbero oramai convinti che solo con l’azione militare non si ottengono i risultati sperati. Per questo, mentre pubblicamente la condanna di Haqqani e’ ferma, sarebbe entrata in azione la diplomazia sotterranea per la ricerca di un compromesso, in una fase in cui gli Usa tentano di ridurre il proprio coinvolgimento militare nella regione.

Si tratterebbe, insomma, della stessa tattica gia’ adottata con i talebani, con i quali si spera di intavolare delle vere e proprie trattative. Il Dipartimento di Stato guidato da Hillary Clinton non commenta le indiscrezioni. Ma uno dei portavoce sottolinea come gli Stati Uniti abbiano avviato in Afghanistan e nella regione circostante contatti ”ad ampio raggio”, anche se si tratta – sottolinea – di ”contatti preliminari”.

Il dirigente della Rete Haqqani di cui la Nato ha annunciato la cattura in Afghanistan, Haji Mali Khan, e’ lo zio del comandante di questa organizzazione atipica, fortemente ideologica, e nota per la durezza dei suoi militanti, molti dei quali provengono dalla regione pachistana del Punjab.

Per la sua capacita’ di trafficare, contrabbandare, sequestrare ed estorcere, oltre che di portare a termine spettacolari azioni terroristiche, il gruppo armato afghano e’ stato dal New York Times paragonato ai ”Sopranos”, la famiglia mafiosa italoamericana protagonista di una celebre serie tv.

Fondata da un leggendario combattente contro l’occupazione sovietica, Jalaluddin Haqqani, e oggi sostanzialmente diretta dal figlio Sirajuddin, la Rete e’ alleata dei talebani del Mullah Omar, anche se rivendica comunque una relativa liberta’ di azione, che la porta ancora oggi ad avere momenti di contatto anche con Al Qaeda.

Di etnia Pashtun e originari della provincia sud-orientale afghana di Paktia, gli Haqqani si sono stabilmente trasferiti nel Nord Waziristan pachistano, dove hanno intessuto relazioni anche con la temibile coalizione talebana pachistana Tehrik-e-Taleban Pakistan (Ttp), e da dove lanciano le loro azioni in territorio afghano.

Secondo il New York Times, questi feroci insurrezionalisti islamici barbuti, vestiti con ampie tuniche bianche o scure, sarebbero tra i 5.000 e i 15 mila. Gli Stati Uniti e la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato) ritengono la rete Haqqani il nemico piu’ duro a cui devono far fronte le forze Nato in Afghanistan.

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lgermini