Per l’occasione i giornali di New York si sono divertiti ad inventare un neologismo: ‘cuoming’, dove la parola ‘cuomo’ assume il significato di un modo di essere e di fare.
Così il tabloid New York Post ha salutato il primo gennaio l’insediamento di Andrew Cuomo nell’incarico di nuovo governatore dello Stato: ”New York ha un secondo cuoming”.
Cuomo, 53 anni, trionfatore democratico alle ultime elezioni davanti al candidato repubblicano Carl Paladino, si è formalmente insediato oggi nel nuovo incarico. Succede nei fatti al governatore non vedente David Paterson. Ma, per i newyorkesi, succede soprattutto al padre Mario Cuomo, che governò ininterrottamente New York dal 1983 al 1995. E’ la prima volta nella storia dello Stato che un figlio-governatore assume un incarico che fu del padre.
In campagna elettorale il democratico Andrew Cuomo aveva promesso che, se fosse stato eletto, avrebbe riportato a New York la ”tolleranza zero” a suo tempo cavalcata e garantita dal sindaco repubblicano Rudoph Giuliani. Se ora manterrà la parola è tutto da vedere.
Di certo il 56° governatore di New York appare lanciato non solo a ripercorrere le orme della carriera politica del padre, ma – dicono in molti – a proporsi come figura democratica di stampo nazionale, con l’ambizione di andare ben oltre la poltrona di governatore.
Secondo alcuni, potrebbe addirittura candidarsi per la Casa Bianca. Al riguardo lui ha sempre fatto molta attenzione a non sbilanciarsi.
Ma anche nella cerimonia del giuramento, svoltasi nella capitale dello Stato Albany alla presenza del padre Mario e della madre Matilda, Andrew Cuomo non ha nascosto di avere ambizioni politiche che vanno al di là di New York: ”E’ venuto il tempo di riportare integrità, capacità di prestazione e dignità a New York, e di far tornare lo Stato alla dimensione sua propria di Empire State, lo Stato-Impero”.
In vista delle presidenziali del 2012 non è affatto da escludere per Cuomo l’eventualità di una candidatura nelle primarie per la nomination democratica. Non tanto per contrapporsi alla candidatura di Barack Obama, quanto per manifestarsi sulla scena politica ad un livello che, appunto, travalica i confini newyorkesi.
Ex ministro della Giustizia di New York, Cuomo nel giurare come governatore dello Stato ha fatto questa promessa: ”Negli ultimi dieci anni New York ha risposto agli interessi dei poteri forti più che a quelli della gente. Il mio obiettivo è di arrivare a una legislatura statale e a un governo che siano ricordati per la loro integrità e che siano visti con orgoglio dai newyorkesi”.
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