“Mi candido per combattere le corruzione ormai dilagante”. Andrew Cuomo, figlio dell’ex governatore di New York Mario Cuomo, ha annunciato oggi la sua candidatura alla poltrona che per 11 anni fu occupata dal padre ad Albany, la capitale dello stato di New York. “La corruzione è ormai diventata cronica ad Albany – ha detto Cuomo – E il problema riguarda entrambi i partiti. Il nostro messaggio è semplice: adesso basta”.
Indeciso in extremis, e anche in questo nella tradizione paterna – nel 1992 Mario aspettò fino all’ultimo prima di annunciare che non avrebbe sfidato Bill Clinton per la Casa Bianca – Andrew Cuomo ha atteso la vigilia della Convention democratica che si aprirà martedì a Rye Brook per annunciare l’ingresso in corsa in vista del voto di novembre. A New York era un segreto di pulcinella: per mesi il figlio di Cuomo, dal 2007 ministro della giustizia statale dopo esser stato ministro della casa e delle aree urbane con Clinton negli anni Novanta, aveva lavorato dietro le quinte per costruire la sua campagna elettorale.
Andrew, che ha imparato dal padre a muoversi tra i bizantinismi della politica newyorchese, non ha rivali tra i democratici, soprattutto dopo il ritiro in febbraio del governatore uscente David Paterson, travolto da accuse di incompetenza, mezzi scandali, indici di gradimento a picco e l’ostracismo della Casa Bianca. Tra i repubblicani c’é ancora incertezza: il partito non ha ancora deciso se puntare su Rick Lazio, battuto da Hillary Clinton nella corsa per il Senato del 2000, o su un democratico di Long Island che di recente ha voltato gabbana, Steve Levy.
L’ingresso in pista di Cuomo è avvenuto con un video di due minuti sul suo sito web prima di una conferenza stampa alla Tweed Courthouse di Manhattan: “Sono Andrew Cuomo e ho sempre lavorato per voi. Per i senzatetto, gli studenti, i consumatori e i contribuenti arrabbiati per i bonus di Wall Street. Adesso ho bisogno del vostro aiuto”. Andrew ha 52 anni ed è stato sposato con Kerry Kennedy, una delle figlie di Bob: il matrimonio, salutato all’epoca come la storica unione tra due dinastie del partito democratico, dopo tre figlie è fallito malamente e ora Andrew vive con Sandra Lee, una star di Food Network, la rete Usa ‘tutto ricette’ 24 ore su 24.
Assieme all’annuncio via web, Cuomo ha diffuso un video sulla sua piattaforma elettorale: a favore dei matrimoni gay, contro la corruzione e l’indebitamento pubblico. Affermando che lo stato guidato da suo padre è scaduto da “modello a disgrazia nazionale”, Andrew ha dichiarato che New York ha bisogno di “sostanza, non di parole, di proposte basate sulla realtà, non sulla politica”. Per Cuomo l’ingresso in pista ha già il sapore della rivincita: nel 2002 un primo tentativo di ereditare la poltrona dell’Amleto di Albany (così era stato soprannominato Mario per l’indecisione nel 1992) era fallito quando Andrew aveva fatto infuriare gli afro-americani di New York prendendosela con uno dei loro leader. L’anno dopo il matrimonio con Kerry era andato a pezzi tra i titoli cubitali dei tabloid.
Cuomo aveva meticolosamente ricostruito il suo futuro vincendo l’elezione del 2006 per Attorney General statale al posto di Eliot Spitzer, travolto da uno scandalo a luci rosse, e da quella posizione riconquistando il favore dei leader politici e dell’opinione pubblica di New York. “E difficile rimettersi in piedi. L’ho visto nella mia vita. Qualche anno fa ho corso per governatore e ho perso. Poi ho passato un periodo molto difficile nella mia vita privata. E’ stata una pubblica umiliazione”, ha detto oggi Cuomo: “Tutti mi davano finito. Ma i newyorchesi mi hanno regalato una seconda chance”.