Usa, Obama taglia 450 miliardi alla Difesa

Barack Obama (Foto LaPresse)

WASHINGTON – La crisi fa bene alla pace, verrebbe da dire. Così almeno succede negli Stati Uniti, con il commander in chief Barack Obama che annuncia tagli al bilancio militare per 450 miliardi di dollari, e altri 500 miliardi di dollari di tagli potrebbero arrivare se il Congresso lo chiederà. “Dopo un decennio di guerre è ora di voltare pagina”, ha detto il presidente esponendo la strategia del Pentagono.

Ma Obama ha chiarito: “Le riduzioni di bilancio non andranno a spese delle capacità cruciali”. E ha assicurato che gli Stati Uniti continueranno a contribuire alla Nato che si è dimostrata importante nell’intervento in Libia e che le riduzioni saranno fatte “in modo responsabile”. “Possiamo mantenere il nostro Paese sicuro con un bilancio che comunque rimarrà maggiore di quelli di tutti gli altri paesi insieme”.

Dopo l’Iraq e l’Afghanistan, ora l’attenzione di Washington è puntata verso l’Asia e il Pacifico, area che preoccupa per la crescita militare cinese e nordcoreana, e resterà anche sul Medio Oriente.

Gli Stati Uniti non disporranno più di un esercito così grande da poter condurre prolungate “operazione di stabilizzazioni” su larga scala, ma investiranno nel settore cibernetico, nell’antiterrorismo e nei servizi di sicurezza, mentre l’arsenale nucleare potrebbe ridursi, come previsto dal trattato Start firmato da Obama e dal presidente russo Dmitri Medvedev, senza mettere in pericolo la sicurezza.

 

 

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Maria Elena Perrero