GREENSBORO, STATI UNITI – E’ giunta al tribunale federale della sonnolenta e puritana Greensboro, nella Carolina del Nord, la torbida vicenda sessuale e politica di John Edwards, l’ex senatore democratico, due volte nella rosa dei candidati alla Casa Bianca, accusato di aver usato fondi di donazioni per la sua campagna elettorale al fine di nascondere una relazione extraconiugale da cui nacque una bimba.
I capi d’accusa sono sei, pesanti e imbarazzanti, e fanno rischiare a Edwards , sino a 30 anni di galera e 250.000 dollari in risarcimenti pecuniari. Edwards si e’ presentato davanti alla Corte vestito di blu scuro, con il volto segnato, accompagnato dalla figlia Cate – la primogenita dei tre rampolli avuti con la moglie scomparsa – e seguito dalle telecamere: la storia che lo ha fatto cadere in disgrazia e sparire dalla scena politica ha gli ingredienti di una telenovela di second’ordine, ma anche delicate implicazioni per le norme sulla raccolta dei fondi elettorali.
Al centro della vicenda e’ la relazione nata nel 2006 tra Edwards e Rielle Hunter, la videografa che filmava la corsa verso la Casa Bianca del candidato, allora sposato con Elizabeth, malata di cancro e amatissima dagli americani. Dalla relazione, negata da Edwards sino al 2010, nacque una bimba nel 2008. Due dei capi d’accusa sostengono che per mantenere la Hunter e nascondere il loro rapporto, l’ex senatore avrebbe stornato fondi ricevuti per la sua campagna elettorale: in particolare una somma pari quasi ad un milione di dollari versata nel 2008 da due importanti finanziatori, Rachel Mellon (oggi una vecchietta di 101 anni) e Fred Baron (deceduto).
Versamento che non venne riportato nei libri della campagna elettorale. Due le contestazioni centrali della difesa di Edwards: l’interpretazione delle leggi sui finanziamenti elettorali, il fatto che i donatori avrebbero comunque dato i fondi a prescindere dalla sua campagna elettorale l’utilizzo del denaro ‘stornato’ da parte di Edwards servito a nascondere e quindi proteggere dallo scandalo la moglie morente e i figli legittimi.
Il processo promette di durare sino a giugno con momenti ad alta tensione: Edwards si trovera’ di fronte l’accusatore numero uno, Andrew Young, l’uomo che per ben due campagne elettorali fu il suo braccio destro al punto da essersi assunto pubblicamente per alcuni mesi la paternita’ della figlia illegittima. Poi, forse in cambio dell’immunita’ per i possibili reati sull’uso dei fondi elettorali, Andrew ha cambiato bandiera.