Il più importante diplomatico siriano a Washington è stato convocato dal Dipartimento di Stato americano per rispondere degli “atti provocatori” che secondo gli Stati Uniti la Siria sta compiendo attraverso un presunto trasferimento di missili Scud a Hezbollah.
Lo ha reso noto un portavoce della diplomazia Usa sottolineando che Washington condanna “nella maniera più forte il trasferimento di ogni tipo di armamento” agli estremisti islamici libanesi. “E’ la quarta occasione nella quale queste preoccupazioni vengono espresse all’Ambasciata siriana negli ultimi mesi”, ha ricordato il portavoce Gordon Duguid in un comunicato.
Come emerso una settimana fa, la questione degli Scud a Hezbollah in Libano (modello ‘D’, con raggio di 650 chilometri in grado di colpire Israele) ha indirettamente congelato a Capitol Hill la procedura di conferma del nuovo ambasciatore americano a Damasco, con i repubblicani che hanno annunciato l’intenzione di bloccarla.
Gli Stati Uniti avevano richiamato cinque anni fa il loro inviato in Siria dopo l’attentato mortale contro l’ex premier libanese Rafik Hariri mentre l’amministrazione Obama ha scelto una politica di dialogo con la Siria e la nomina di un ambasciatore fa parte di questa strategia.
Ma già il 14 aprile però gli Stati Uniti avevano espresso inquietudine per il trasferimento di missili Scud siriani a Hezbollah sottolineando di aver fatto presente il proprio scontento alla Siria “ai più alti livelli”.