WASHINGTON, STATI UNITI – Evitare che la Convention di Charlotte 2012 sia una riedizione di quella tumultuosa di Chicago del 1968. E’ questa la parola d’ordine, ma anche la maggiore preoccupazione, del Comitato Nazionale Democratico, l’organizzazione che sta gia’ lavorando al piu’ grande evento politico dell’anno, la riunione che il prossimo settembre lancera’ ufficialmente la candidatura del presidente Barack Obama per la rielezione alla Casa Bianca.
Nel 1968 furono i pacifisti che si battevano contro la guerra in Vietnam e gli scontri con la polizia a rovinare la festa ai democratici. Stavolta a impensierire il partito di Obama ci sono i militanti di Occupy Wall Street, che gia’ annunciano di voler essere a migliaia nella cittadina della North Carolina.
Oltre 43 anni fa, la citta’ dell’Illinois, fu ribattezzata ”Czechago”, visto che secondo il movimento di protesta, la repressione delle jeep della polizia americana sul Grant Park evocava la repressione dei tank russi nelle strade di Praga, appena pochi mesi prima.
In quei giorni a Chicago le cariche degli agenti provocarono una frattura verticale tra il partito democratico e il movimento di protesta giovanile che aveva cominciato a infiammare non solo gli Stati Uniti ma tutto il mondo. Memore di quanto accadde allora, il partito di Obama non vuole assolutamente ripetere quell’errore nei confronti del popolo di ”Occupy Wall Street”. Tuttavia, e’ chiaro che ci saranno grossi problemi logistici: nei giorni della Convention sono infatti attesi a Charlotte almeno 50 mila ospiti, tra delegati, parlamentari e giornalisti dall’America e delegazioni da tutto il mondo.
Sinora le autorita’ locali hanno tollerato ”Occupy Charlotte”. Ma per quei giorni si prevede gia’ una concentrazione di migliaia di ”indignati”, con le loro tende, provenienti da tutta l’America, pronti a far sentire forte la loro voce al partito di Obama. Cosi’, il consiglio comunale di Charlotte sta gia’ pensando a come prendere le contromisure per evitare scontri e violenze o la terribile congestione del traffico in quelle giornate campali.
Per ora e’ stata proposta un’ordinanza che proibisce accampamenti in citta’, ma e’ solo una primissima proposta, su cui il Consiglio Comunale non ha ancora votato, anche perchè secondo alcuni il suo linguaggio è troppo vago e potrebbe violare il primo emendamento costituzionale sulla libertà di espressione. ”Se l’ordinanza verrà approvata potrebbe essere impugnata perchè anticostituzionale”, ha scritto Isaac Sturgill, direttore della Charlotte School of Law, in un editoriale che sarà pubblicato sul settimanale alternativo Creative Loafing. Inoltre, secondo Sturgill, ”aumenterebbe il pericolo di scontri tra i dimostranti e la polizia”.
Tutti sanno che non sara’ facile trovare un punto di equilibrio tra tutelare la liberta’ di manifestare al popolo dei protestatari e garantire il tranquillo svolgimento della Convention. Intanto il movimento si sta interrogando su cosa intende organizzare in quei giorni. Qualcuno pensa a una sorta di ”convention alternativa”, un po’ come accade da decenni durante i grandi summit internazionali.
Ma c’e’ anche chi fa notare che se si protesta contro il partito di Obama, allora bisogna fare lo stesso contro quello repubblicano di Mitt Romney e Newt Gingrich, che terra’ la sua convention un po’ prima, in agosto, a Tampa Bay, Florida. E c’e’ chi gia’ si sta organizzando per piantare le sue ”tende” indignate li’, per urlare contro l’ex governatore del Massachusetts, ribattezzato ormai ”Mister 1%”, ovvero appartenente alla ristretta cerchia dei privilegiati.