Usa, elezioni. Sfida nel sud tra i conservatori Gingrich e Santorum

Newt Gingrich e Rick Santorum

MONTGOMERY, STATI UNITI – Nel Supertuesday la lotta era tra Mitt Romney e Rick Santorum in dieci Stati. Ora invece, da tener d’occhio nelle primarie repubblicane e’ la sfida tutta interna al fronte ultra-conservatore tra Rick Santorum e Newt Gingrich. Gia’ sabato si vota nel Kansas con il sistema dei caucus (assemblee).

Ma la battaglia percepita come decisiva arriva martedi’, quando si voterà in Alabama e in Mississippi, due Stati del profondo sud conservatore che dovrebbero dare il responso finale su chi sara’ il vero candidato alternativo al miliardario mormone, cioe’ l’anti Romney’ in grado di impensierire il suo avvicinamento alla nomination repubblicana.

L’Alabama vale 50 delegati, il Mississippi 40. Solo un candidato in grado di aggregare su di se’ tutto il fronte cristiano, bianco ed estremista, potrebbe in teoria riaprire i giochi e colmare il gap in termini di delegati con cui Romney sta guidando la partita. Gia’ da giorni, lo staff di Santorum, oggettivamente piu’ attrezzato per lanciare la sfida a Romney, ha spinto perche’ Gingrich, l’ex speaker della Camera, lasci la corsa. Ma sinora invano. E a questo punto, solo gli elettori del sud, martedi’ prossimo, potranno dare una svolta a questa campagna elettorale.

Al momento, quello che e’ chiaro, e’ che Gingrich si sta gettando anima e corpo in questi due Stati. Con la campagna incentrata sulla benzina a 2,5 dollari a gallone (con lui presidente il carburante verrebbe a costare quasi la metà, sostiene) e i continui attacchi a Romney ”il moderato”, Gingrich sta battendo Alabama e Mississipi palmo a palmo. Ma anche Santorum non si sta risparmiando: il suo fondo elettorale, il SuperPac ”Red White and Blue Fund” ha comprato spot tv per 500mila dollari in Alabama e addirittura 600mila in Mississippi.

E in un comizio a Jackson, davanti a una platea di famiglie numerose e militanti del Tea party antitasse Santorum ha chiarito bene la sua missione: ”Se vinciamo qui in Mississippi finalmente ci sara’ una lotta a due. Io e Mitt”. Intanto anche Romney sta provando a uscire dai suoi confini. Malgrado sappia di lottare in una zona a lui non congeniale, dove a fare la differenza sono i voti evangelici, il candidato mormone sta facendo di tutto per guadagnare terreno.

In un’intervista a Birmingham, la capitale dell’Alabama, Romney ha ammesso che qui ”gioca in trasferta”. E vero che ha ottenuto l’endorsement – l’appoggio – dei due governatori in carica, tuttavia sa di essere un uomo del New England in mezzo ai ‘southerners’, un po’ come se uno di Bergamo fosse a caccia di voti a Enna.  Un uomo del liberal New England che cerca di non vedere le bandiere confederate che sventolano un pò dovunque accanto a quelle (ma non sempre)  a stelle e strisce.

Ma pur di ridurre le distanze, in un comizio a Pascagoula, in Mississippi, Romney ha perfino ammesso che sta imparando a dire  ”ya’ll”, una tipica espressione del sud, con cui, in un unico suono, si uniscono le due parole ‘you all’, voi tutti. Magari non gli bastera’. Ma la sua vera speranza e’ un ‘altra. E cioe’ che quella vecchia volpe di Gingrich sappia offuscare la stella di Santorum. Secondo il principio ‘divide et impera’, Mitt sa che la dispersione dei voti a destra puo’ lanciarlo prima possibile verso questa tanto agognata nomination del Grand Old Party, per affrontare il presidente uscente Barack Obama.

Published by
lgermini