WASHINGTON, STATI UNITI – Da quando il 3 ottobre scorso nel primo dibattito con il rivale repubblicano Mitt Romney il presidente Barack Obama ha lasciato tutti a bocca aperta per il suo comportamento sonnolento e indifferente all’importanza dell’evento, le cose per i democratici sono cominciate ad andare male.
Obama, che per mesi era stato nei sondaggi in testa al repubblicano, anche se non di molto, ha cominciato la discesa, non precipitosa, ma significativa. Adesso, secondo l’istituto di studi demoscopici RealClearPolitics.com, è Romney ad essere in testa, di un soffio, 48% a 47%.
Tra i democratici, avviliti da questo improvviso rovesciamento delle carte in tavola, per ridar loro la voglia di vincere è arrivato il guru personale di Obama sui flussi elettorali, David Simas, il quale, dinnanzi ai nuovi numeri, ha fatto spallucce ed ha inviato nel corso di una conference call a militanti e volontari che stanno lavorando in tutta l’America per la rielezione di Obama, un semplice, quanto azzardato, messaggio: ”Ignorate i sondaggi: non contano”.
”I sondaggi andranno su e andranno giu’. Ma noi – ha detto Simas, direttore della opinion research sulla campagna – abbiamo sempre detto sin dall’inizio che sara’ una corsa molto, molto serrata”. Detto questo, Simas ha aggiunto che ”se si votasse oggi Barack Obama sarebbe assolutamente rieletto”. Insomma, ha concluso questo esperto:”Alla fine dei conti i sondaggi non contano. Bisogna lavorare piu’ duramente possibile: fare le telefonate, bussare alle porte e parlare alla gente”.