Usa. Gli ”indignados” sotto il tiro della dura reazione repubblicana

Il commentatore conservatore Glenn Beck

WASHINGTON, STATI UNITI – I partecipanti al dilagante movimento ”Occupy Wall Street”, cioè gli ”indignados”, che da New York è arrivato anche davanti alle gradinate del Congresso di Washington per protestare contro banche truffaldine (la Lehman Brothers fallita da due anni non è ancora riuscita a rimborsare i milioni di dollari evaporati dei risparmiatori e non si vede ancora quando, come e se ciò avverà), operatori di borsa disonesti, la distruttiva cupidigia dell’intero sistema che sostiene Wall Street e la corruzione politica di congressmen, i parlamentari, che si fanno pagare per votare in un certo modo, sono amati probabilmente dalla maggioranza degli americani. Ma non da tutti.

L’appoggio alle loro rivendiazioni è venuto prima di tutti dal presidente Barack Obama, che stando così le cose dell’economia, con una disoccupazione al tragico 9,1 per cento, rischia di passare alla storia come un ”one term pesident”, ovvero come un presidente che l’anno prossimo non verrà rieletto per un secondo amdato.

La storia insegna: da anni una disoccupazione di olte il 7 per cento ha segnato la fine degli occupanti dell’Ufficio Ovale. Ora, economisti, esperti e guru delle campagne elettorarali presidenziali sono concordi: tra un anno il tasso di disoccupazione non cambierà di molto, e Obama rischia di perdere il posto.

Gli indignados, perchè hanno ragione, hanno ricevto l’appoggio, olte a quello di Obama, nientemeno che quello del presidente della Federal Reserve Bank, Ben Bernanke e, per quello che conta, anche dal finanziere miliardario George Soros, oltrechè da svariati parlaentari democtaici. Ma la destra repubblicana, tradizionalmente alleata di Wall Street qualunque cosa faccia, nel bene e nel male, è passata all’attacco, ed è reale il pericolo che gli indignados, con la loro legittima, ma forse esagerata, invadenza suscitino disordini, come è già successo.

Tra quelli che li hanno presi di mira c’è un ascoltato commentatore radiofonico e televisivo conservatore, tra l’altro avatar del movimento dei Tea Party, Glenn Beck, che ha ripetutamente cercato di seminare il terrore tra i ricconi. ””Cari capitalisti, se pensate di poter andare a braccetto con questa gente vi sbagliate di grosso…verranno a casa vostra a prendervi per ammazzarvi. Sono marxisti radicali, come Robespierre durante la rivoluzione francese…vi uccideranno tutti”.

Parlando alla radio, Beck ha voluto mettere in guardia personalita’ come Nancy Pelosi (ricca e capo della minoranza democratica al senato) o alcuni miliardari democratici come George Soros che nei giorni scorsi hanno espresso il loro appoggio a questo movimento che ormai si sta spargendo a macchia d’olio in tutti gli States.

”Nancy Pelosi – s’e’ chiesto retoricamente Beck – credi davvero che questi siano tuoi amici? Ma dimmi, sei totalmente stupida? Pensi davvero che sarai capace di poterli controllare in qualche modo?”. Poi, in modo sempre piu’ infuriato,  ha aggiunto che ”solo un intervento dall’alto” potra’ riprendere il controllo della situazione”. Infine, ha proposto un paragone  tra chi sta protestando contro lo strapotere della finanza e i nazisti tedeschi: ”Ci sara’ una notte dei lunghi coltelli e ci sara’ chi purifichera’ il nostro Paese”, ha detto.

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lgermini