Usa, elezioni. Per i democratici inariditi i contributi elettorali dei ricchi donatori

George Soros

Ricchi ”padrini” democratici  che in passato hanno sborsato grosse somme a gruppi esterni che poi avrebbero contribuito ad eleggere i candidati del partito, quest’anno hanno stretto i cordoni della borsa mentre le cruciali di medio termine del 2 novembre si avvicinano sempre di più.

Donatori democratici come George Soros, bestia nera della destra, e il suo collega miliardario Peter Lewis, ciascuno dei quali diede 20 milioni di dollari a  gruppi esterni democratici nelle elezioni del 2004, per ora non hanno sborsato un centesimo.

”Il signor Soros – ha detto al New York Times il suo collaboratore Michaeel Vachon – crede che sia più efficace finanziare gruppi che promuovono politiche progressiste in campi come l’assistenza sanitaria, la tutela dell’ambiente e la politica estera”. ”Così ha deciso di intervenire a favore di quelle attività”, ha aggiunto.

L’assenza dei megadonatori democratici sta conribuendo a creare un enorme svantaggio nelle spese elettorali dei gruppi pro-repubblicani e pro-democratici. Questi gruppi – associazioni ed organizzazioni vicine a uno dei due principali partiti – sono di importanza fondamentale perchè possono ricevere contributi senza limiti ed essere quindi di enorme aiuto ai candidati dei loro partiti.

La settimana scorsa, per esempio, i gruppi vicini ai repubblicani hanno speso in spot televisivi sette volte di più dei democratici per il senato, e quattro volte di più per la camera, secondo i dati diffusi dal Campaign Media Analysis Group, che calcola le spese di partiti in terlevisione durante le contese elettorali. E secondo gli analisti, questi vistosi scarti tra repubblicani e democratici non danno segno di diminuire con l’avvicinarsi delle elezioni.

La riluttanza dei donatori deriva da vari fattori, tra cui il pessimismo sulle prospettive elettorali del partito democratico, ma anche la forte contrarietà dimostrata dal presidente Barack Obama nei confronti dei finanziamenti senza limiti ai gruppi esterni sia durante la campagna presidenziale del 2008, in cui è stato eletto, sia successivamente.

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lgermini