MANCHESTER, STATI UNITI – Nelle primarie del New Hampshire il frontrunner repubblicano Mitt Romney domina indisturbato. Cosi’, nella lunga sfida per la nomination, nel giorno della prima primaria della stagione elettorale, tiene banco la lotta per la seconda posizione. Una battaglia che nel ”Granite State”, nel cuore del New England, vede uno scontro tra Ron Paul, amatissimo in questo stato, tra i piu’ ”libertari” d’America, e Jon Huntsman, ex-governatore dell’Utah ed ex-ambsciatore in Cina, che qui si gioca tutte le sue carte per rimanere in corsa.
Dopo la vittoria al Caucus dell’ Iowa, seppur di misura, l’ex Governatore del Massachusetts si dovrebbe cosi’ aggiudicare anche le primarie del New Hampshire, confermando ancora una volta che e’ lui l’uomo da battere. Tutti i sondaggi lo danno in pole position, attorno al 40%, con scarti a due cifre sul secondo. Un abisso che oggettivamente e’ praticamente incolmabile.
Dietro di lui, invece, si svolge un tenace testa a testa, tra coloro che ormai continuano a beccarsi, rassegnati a correre per il posto di ”anti-Romney”. Nello Iowa, e’ stato Rick Santorum, con una spettacolare rimonta sul filo di lana, a incalzare il frontrunner. Qui, e’ Jon Huntsman a vivere il suo momento magico. Negli ultimi giorni, l’ex governatore dello Utah, secondo tutti i rilevamenti, ha fatto passi da gigante. Ora si trova al 16-18%.
Ma in tanti, come Nate Silver, il guru dei flussi elettorali del New York Times, ritiene che sia partito troppo tardi. Maluccio sia Rick Santorum, sia Newt Gingrich: i due leader piu’ conservatori del campo repubblicano sono inchiodati attorno al 10%. Ormai pensano gia’ alla prossima sfida nel profondo sud conservatore, in South Carolina, dove si vota il 21 gennaio. Sara’ li’, nel Palmetto State, a due passi dalla sua Georgia, che l’ex Speakerdella Camera, il grande deluso di questo assaggio di primarie, cerchera’ di lasciare il segno.
Ma, oltre Romney, uno dei candidati sta attirando l’attenzione dei media. Di lui finora si e’ parlato molto poco. E’ rimasto nell’ombra e sostanzialmente fuori dalla gara per decidere chi in casa repubblicana sfidera’ Barack Obama il prossimo 6 novembre. Ma Jon Huntsman – ex governatore dell’Utah, detto ”il cinese” per essere stato nominato nel 2009 dallo stesso Obama ambasciatore Usa a Pechino – potrebbe rivelarsi la vera sorpresa di questa campagna elettorale.
Nonostante finora sia conosciuto dal grande pubblico piu’ per le sue tre avvenenti e popolari figlie – Liddy, Mary Anne e Abby – che per il suo programma, Huntsman e’ considerato da molti osservatori come il candidato che davvero alla lunga potrebbe insidiare il superfavorito Mitt Romney. Le somiglianze tra i due sono molte. Entrambi sono molto ricchi e mormoni, ed entrambi rappresentano la faccia piu’ moderata dell’ala conservatrice, piu’ gradita all’establishement del Grand Old Party.
Niente a che vedere con la destra populista dei Tea Party e con le posizioni estreme di tutti gli altri candidati repubblicani, da Rick Santorum a Newt Gingrich, da Rick Perry a Ron Paul. Non a caso il prestigioso ed influente quotidiano Boston Globe ha sottolineato come Romney e Huntsman siano effettivamente gli unici due realmente in grado di aspirare alla carica di presidente degli Stati Uniti, scegliendo pero’ il secondo per la sua preparazione (parla anche il mandarino), la sua oratoria, la sua eleganza: aspetti che gli conferiscono una maggiore solidita’ rispetto al poco carismatico Romney.
Nello Iowa Huntsman (contrario ai matrimoni gay, ma favorevole alle unioni civili), ha ottenuto pochissimi consensi. Ma in New Hampshire le cose sono diverse: l’ex ambasciatore tenta di ritagliarsi il ruolo di outsider, sperando anche nel fatto che i candidati piu’ a destra si annullino a vicenda. In campo ad appoggiarlo non solo il Boston Globe, ma tutta la famiglia – moglie e sette figli, tra cui due bimbe adottate. Per molti Huntsman potrebbe essere la vera rivelazione delle primarie. Ma se anche nel New Hampshire dovesse fallire, potrebbe decidere di uscire definitivamente di scena.